08 agosto 2007

La città assediata: Epolis

Epolis.....
Un'altra attività innovativa che corre serissimi rischi di tacere.
Ovviamente non mi fa piacere che un gruppo di informazione svanisca nel nulla.
L'informazione va salvaguardata a prescindere. Su questo non c'è da discutere.
Questa vicenda mi fa tornare indietro nel tempo e mi riporta alla memoria una persona che non è mai stata citata abbastanza per il suo spirito e le sue idee innovative: Nicola (Nichi) Grauso.
A prescindere da quello che si può dire del suo lato umano, sicuramente Grauso ha portato in questi ultimi 30 anni (eh già, il tempo passa) una ventata di innovazione superiore a quanta se ne possa essere vista in un secolo e questo, badate bene, è riferito alla nostra Italia e non solo alla Sardegna.
Per coloro che pensano che stia esagerando, spiego di cosa intendo.
Già nei primi anni 70, Nichi ha una visione del futuro prossimo dei media e crea la seconda televisione via cavo in Italia: TeleCagliari.
Circa due anni dopo apre Radiolina, prima radio commerciale (all'epoca radio libera) della Sardegna (e tra le prime in Italia).
Nel frattempo capisce che, a causa dei costi elevatissimi dei cablaggi e che un servizio a pagamento (per quanto basso sia il canone) non ha un grande futuro, ed apre la terza televisione via etere in Italia: Videolina.
Passano gli anni e decide di cimentarsi anche nel campo della carta stampata; acquisisce l'Unione Sarda.
Ma il vero colpo di genio lo ha nel momento in cui capisce che il futuro sta in una nuova cosa di cui tutti iniziano a parlare (spesso senza cognizione di causa): il web, la Rete (Internet per chi non l'avesse capito).
Nasce così Video On Line, il primo vero Internet Provider d'Italia.
La cosa, all'epoca, ha messo a rumore un po' tutto il mondo; basta a dire che persino personaggi come Nicholas Negroponte si è scomodato a visitare Video On Line per studiarne sia il fenomeno, sia gli sviluppi.
Ultima "visione" (in ordine di tempo) di Nichi è stata l'editoria elettronica, quindi un giornale nato principalmente per vivere in rete ed anche su carta stampata.
Arriviamo quindi al progetto Epolis, nato inizialmente con Il Giornale di Sardegna, rinominato successivamente IlSardegna.
Tutte queste attività che ho elencate, Grauso le ha dovute cedere ed ho l'impressione che anche Epolis farà la stessa fine.
Quello che non mi torna è come mai, nonostante le capacità imprenditoriali e gestionali di Grauso, alla fine si ritrovi con le sue attività in crisi e sia costretto a cederle.
Poi non appena cedute, stranamente, ricominciano a fiorire e svilupparsi.
Il lettore piu' attento avrà subito notato che l'elenco di attività appena elencate rappresentano dei poteri mediatici importanti: una radio, una televisione, un Internet provider, una catena di giornali on-line ed hanno tutte lo stesso comune denominatore: sono dei media innovativi.
Nuove strade dell'informazione che rendono quasi obsolete le precedenti e danno al proprietario un potere immenso.
Forse troppo agli occhi di qualcuno.
Nessuno, per quanto forte e capace sia può combattere contro tutti, quindi "ubi maior, minor cessat".
Quello che non si dice sulla crisi di Epolis è che stiamo assistendo ad una guerra di conquista di un gruppo di giornali, preziosissimo per la sua peculiarità ed unicità e, come in tutte le guerredi conquista, si stringe d'assedio il nemico sin tanto che non si arrende per le privazioni e poi gli si occupa la città.
Epolis. Appunto.

07 agosto 2007

Domanda e offerta

Di tanto in tanto qualcuno ritorna (sempre troppo pochi) sull'argomento Tuvixeddu.
La cosa non puo' che farmi piacere, è segno che un certo interesse persiste e, di questi tempi di oblio immediato è quasi una vittoria.
Le argomentazioni pero' mi lasciano interdetto: trattasi quasi sempre di persone che discutono arrogandosi il diritto di decidere PER gli altri e questo, scusate se lo dico, implica una totale mancanza sia di pensiero democratico sia di visione reale delle cose.
Rispondo a Cristina Ronzitti (almeno così si firma) che si pone la domanda del cosa se ne fanno i cagliaritani delle case costruite dalla Coimpresa (Cualbu) violando luoghi sacri dei nostri avi.
Sarebbe una bella riflessione se non fosse che da questa considerazione scaturiscono due fatti ben precisi:
Punto primo: dimostra di non avere la piu' pallida idea di dove sarebbero dovute essere costruite le case.
Punto secondo: mi sa tanto che non ha idea delle logiche di mercato.
Cerco di spiegarglielo io.
Per il punto uno (basta aver dato un'occhiata al progetto) Le faccio sapere che le case sono state progettate per essere costruite sul NULLA ARCHEOLOGICO, ossia ove sorgeranno (sarebbero dovute sorgere) non c'è assolutamente nulla che possa avere lontanamente una qualsiasi valenza archeologica. Solo pietre. Quello che eventualmente ci poteva essere stato un tempo è stato ampiamente depredato, scavato, tritato in periodi molto precedenti.
Per il punto secondo, Le faccio sapere che se Coimpresa ha deciso di costruire è evidente che c'è una richiesta di appartamenti quindi esiste una necessità di mercato che è creata dalla domanda (i cittadini che vogliono acquistare una casa) e non dall'offerta (Coimpresa che costruisce case). Trattasi di elementare rapporto tra domanda ed offerta.
Le dirò di piu': la domanda di alloggi è così alta che Coimpresa aveva gia' venduto piu' della metà degli appartamenti SULLA CARTA.
Inoltre (si vada a guardare il progetto) Coimpresa ha, in qualche modo, sponsorizzato i lavori nell'area archeologica vicina (dove esistono realmente delle vestigia) se non altro per la ragione che un'area archeologica valorizzata a ridosso dei suoi appartamenti ne avrebbe aumentato l'appetibilità (e conseguente valutazione).
Sono d'accordo che i costi d'acquisto di appartamenti a Cagliari siano (almeno per me, comune mortale) stratosferici ma questo, evidentemente, non frena la corsa agli acquisti di cagliaritani e quindi sin tanto che vi è una richiesta, vi sarà sempre un'offerta.
Su questo si metta pure l'anima in pace.
La realtà di Tuvixeddu è un'altra: è stato un ring dove si è svolto uno scontro tra poteri e dove la sacralità del luogo e le sue sopravissute vestigia non interessavano a nessuno. Erano soltanto un paravento.
Cordialità
SeuDeu

31 luglio 2007

Facce intercambiabili

Cito una dichiarazione testuale riportata oggi dal Corriere della Sera in un articolo di Gian Antonio Stella a questo indirizzo:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/
Politica/2007/07_Luglio/31/stella_indennita_tentazioni.shtml



Si parla tanto di costi della politica, ma al parlamentare bisognerebbe dare di più e consentire il ricongiungimento familiare. Perché la vita del parlamentare è dura, la solitudine è una cosa molto seria

Dichiarazione fatta da Lorenzo Cesa, segretario dell'UDC.

Poi, se si sputa in faccia un politico si commette un reato....

26 luglio 2007

Le scorie dell'oro - Aggiornamento 2

Mesi orsono ho iniziato ad interessarmi alle vicende della (ex) miniera d’oro di Furtei in rapporto al danno ambientale da essa creato. Come ovvio, ho lanciato l’appello alle varie associazioni ambientaliste sarde (da Legambiente in poi) affinchè anche loro “scendessero in campo” per denunciare lo scempio attuato. Purtroppo, non essendoci a disposizione telecamere per i TG della sera e nemmeno giornalisti pronti a raccogliere dichiarazioni, non se ne è fatto nulla.
Dal mio canto, scava, scava (è proprio il caso di dirlo), ho scoperto cose interessanti sulla miniera tipo le varie scatole cinesi della proprietà ed i vari giochi di prestigio fatti (la stessa società che gestiva le miniere aveva ventilato l’acquisto della Cartiera di Arbatax per anni senza poi concludere nulla).
Morale della favola: sono rimasto il solo a parlare (purtroppo sporadicamente) dei danni fatti all’ambiente e mai risanati; parlandone con gli autoctoni ho sentito cose abbastanza preoccupanti (moria di animali eccetera) ma la cosa non ha trovato riscontro in quanto vi sono studi fatti sulla zona che ne attesterebbero (?) la salubrità(?). Personalmente la cosa mi lascia alquanto interdetto perchè l’estrazione dell’oro implica l’utilizzo, nella fase post estrattiva, dell’arsenico e non si sa bene che fine abbia fatto quello che è stato utilizzato. Quindi, in mancanza di prove ho lasciato (momentaneamente) perdere, limitandomi a mandare delle mail qui e là esponendo le mie preoccupazioni ed i miei sospetti sul fatto che non tutto è filato liscio come si vuole far credere.
La mancanza di mezzi (leggi denaro da investire) mi ha bloccato su posizioni puramente ipotetiche.
Sino a pochi giorni orsono quando è arrivata la risposta ad una mia mail con un’urgente richiesta di dettagli. Ricevuta la documentazione richiesta (tutto rintracciabile liberamente su Internet) mi è arrivato l’ok per una sovvenzione utile per realizzare nientemeno che un documentario sull’argomento.
La cosa mi fa piacere da un lato e dispiacere dall’altro perchè si, è vero che ho trovato persone interessate a questo problema ma non sono sarde: sono neozelandesi e questo, a mio parere la dice lunga su quanto siamo fessi noi sardi. Come al solito quelli che si muovono (nel senso che hanno i mezzi) sono d’oltremare. Quindi sto iniziando a raccogliere documentazione e testimonianze sulla ex miniera d’oro di Furtei nella speranza che gli abitanti di Furtei e dintorni mi diano una mano.
Con tutta probabilità, non appena alle associazioni ambientali arriverà all’orecchio che si sta iniziando a girare un documentario (visibilità mediatica), queste si faranno vive alla velocità della luce.
Scommettete?
Seudeu

20 luglio 2007

Tuvixeddu ringrazia

Si, oramai è ufficiale: Maria Antonietta Mongiu dovrebbe ricoprire la carica di Assessore alla Cultura e (udite udite) all'Archeologia.
Volete sapere cosa stanno facendo i suoi (ex) oppositori nella vicenda di Tuvixeddu?
Tutti in fila con la mano tesa (e progetti in tasca).....
Il colle di Tuvixeddu si costituisce parte civile.

19 luglio 2007

ANFITEATRO: Aspettate e ne vedrete delle belle

Vi do un'anteprima al volo:
Aspettate che inizino i lavori di smantellamento del legname che ricopre l'Anfiteatro di Cagliari e poi sentirete le urla salire sino al cielo.
Tutta la struttura che sta sopra all'anfiteatro non poggia, come si è sempre detto, sulle pietre ma è anche avvitata su di esse con dei (si fa per dire) microtasselli.
In pratica si sono BUCATE le pietre e molte di esse si sono spaccate.
Per vederlo basta farsi un giro sotto le impalcature.
Prevedo lunghissime gare di scaricabarile.
Rendo l'idea?

Allora non mi sbagliavo...

In data 7 Giugno 2007 ho scritto un breve post cammuffato da gossip. Parlavo di grandi manovre in corso in seno alla RAS da parte di alcuni personaggi della Commissione RAS per Tuvixeddu con un esplicito riferimento al personaggio..
Da un paio di giorni si legge della decisione del Governatore Soru di assegnare l'Assessorato alla Cultura a Maria Antonietta Mongiu che, guarda caso, faceva parte della mitologica Commissione Regionale la quale ha, in pratica, ha affossato Tuvixeddu.
E poi dicono che i favori non vengono ricompensati....

18 luglio 2007

Gli uomini d'oro

Ai miei tempi i genitori dicevano (in senso dispregiativo) ai figli che non producevano buoni risultati a scuola: "Se non studi ti mando a fare il muratore".
Considerando che chiedono una media di 200 euro al giorno per lavorare e quindi:
200 euro per 22 giorni lavorativi al mese (sabato & domenica a casa) fa 4400 euro al mese.
Un laureato oggi arriva a prendere una media di 1200 (quando va bene) euro al mese.
Meglio andare a fare il muratore, no?

Avviso ai naviganti

Ciao a tutti.
Non sono in ferie ma mi sto trasferendo e quindi (come capirete) sono alquanto indaffarato e con poco tempo per scrivere.
Niente paura, sto prendendo appunti per cui i nuovi articoli a brevissimo. Pazientate.
A proposito: qualcuno ha una ditta di traslochi?
Ciao

17 luglio 2007

Le ferie dell'ADSL

No, non ho abbandonato l'argomento ADSL, semplicemente chi di dovere, sentita l'aria calda dell'estate ha tagliato la corda.
E' andato in ferie e, ovviamente, chi è rimasto non sa nulla.
D'altronde è giusto che anche i grandi uomini che decidono dei nostri destini (sopratutto quelli della larga banda) vadano in ferie a ritemprarsi.
Se no come faranno ad inventare nuove scuse per giustificare gli impegni presi e non mantenuti?
Guardiamo comunque il lato postivo delle cose: i sostituti dei "pezzi grossi" non hanno la scafata capacità di raccontare favolette come i titolari.
Chissà che qualcosa non scappi fuori..
Vi terro' informati sulla faccenda.
Ciao

26 giugno 2007

Furbi si nasce....

Censura.
Non potendo (e volendo) pubblicare un turpiloquio, ho dovuto censurare quello che ho pensato dopo aver visto la mia bolletta di Abbanoa.
Manco a farlo apposta mi sono ritrovato ad essere considerato un "non residente" dai furboni di Abbanoa e quindi a pagare un'enormità in piu' di bolletta dell'acqua.
COnfesso che non ci avevo fatto proprio caso; me ne sono accorto ieri notte, vagamente insospettito dalla cifra che mi sembrava un po' troppo alta. Preso dal dubbio ho analizzato il contenuto della bolletta ed ho visto che non sono residente dove abito (mi hanno cambiato la residenza e non ne sapevo nulla). In soldoni questo scherzo mi viene a costare 150 euri in piu' rispetto a quanto dovrei realmente pagare.
Dopo un giro di telefonate ho scoperto di essere in ottima compagnia: una caterva di conoscenti non risiedono piu' dove abitano e hanno ricevuto "bollettoni" da pagare.
Se paghi, il rimborso lo faranno alle calende greche (cioè mai), se non paghi, tra un anno ti perseguitano con cartelle di importo galattico...
Un funzionario di Abbanoa mi ha detto che, per legge, PRIMA devo pagare e DOPO posso protestare con lettera raccomandata.
Ma siamo sicuri che sia un errore di Abbanoa oppure si tratta di un'azione premeditata?
Visto che PRIMA uno deve pagare (quindi soldi contanti in cassa) e POI puo' richiedere il rimborso (chissà quando lo ottiene), nel frattempo i soldi fruttano interessi e tanto altro.
Mia nonna diceva sempre che a pensare male si fa peccato. Ma ci si avvicina di molto alla verità......

Arsenio Lupin

Il decreto numero 45 del 07/03/2007 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, redatto dal Ministero dell'Economia e Finanze ha istituito (inventato) una nuova tassa denominata "contributo di solidarità" pari allo 0,15% di quanto percepito a favore dell'INPDAP (ente pensionistico degli ex dipendenti di Enti e Amministrazioni pubbliche). Questo nuovo balzello dovrebbe essere una specie di "tassa di iscrizione" per la Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.
Ovviamente nessuno ne ha saputo nulla, grazie, anche e sopratutto, ai media, forse troppo occupati a parlare dei vari Fabrizio Corona e Paris Hilton.
Del nulla insomma.
Cosa significa tutto questo?
Semplicemente che l'INPDAP rastrella lo 0,15% da tutte le pensioni amministrate dando in cambio ASSOLUTAMENTE NULLA.
Questo perchè i vari contributi creditizi (piccoli prestiti, cessioni del quinto, eccetera) va bene quanto ne possono usufruire i dipendenti, i pensionati se lo possono anche scordare perchè, data l'età media, NON DANNO GARANZIE di restituzione.
Le solite stranezze italiane: quando si tratta di allungare la vita lavorativa, l'aspettativa di vita (presunta) cresce notevolmente; quando si tratta di dare dei soldi in prestito ad un pensionato, l'aspettativa di vita sembra accorciarsi.
Traduzione: per lavorare va bene sino a 70 anni, se devi chiedere dei soldi sei troppo vecchio.
NOTA: I soldi vengono prelevati mensilmente dalla data dell'iscrizione forzata (25/04/2007) quindi da tre mesi i pensionati stanno già versando il loro "obolo".
Naturalmente se qualcuno non è d'accordo su questo prelievo e non vuole farsi fregare, pardon trattenere, questo importo basta che invii una lettera all'INPDAP (mi raccomando raccomandata con ricevuta di ritorno) ENTRO SEI MESI, altrimenti vale la regola del silenzio assenso.
Se un'organizzazione privata avesse messo in piedi un meccanismo del genere, i suoi dirigenti sarebbero già in galera da un pezzo.
Mah....

14 giugno 2007

L'avevo detto

Tempo orsono, il Governatore Soru aveva annunciato la volontà di diminuire i costi della politica e, in particolar modo, diminuire il numero di assessori.
La mia previsione è stata che l'avrebbero fatto cadere.
Mi sa che avevo ragione.
E mi dispiace

ABBANOA: Acqua da tutte le parti

Normalmente non pubblico mail altrui ma questa mi ha molto colpito e quindi faccio un'eccezione.

Sono un cittadino italiano che, avendo uno stipendio (quindi le tasse già trattenute alla fonte), non puo' fare l'evasore fiscale.
Come tantissimi devo pagare tutto (tra un po' anche l'aria che respiro), compresa l'acqua.
Che pago, stranamente come "non residente" ovvero CINQUE VOLTE DI PIU' di quanto dovrei.
Stranamente, nonostante l'autocertificazione, non risulto residente dove abito e quindi per Abbanoa sono considerato un "turista di afforasa" da mungere a piacimento.
Ho ricevuto le bollette (il discorso di aumenti retroattivi lo affronterò un'altra volta) e, leggendole bene, ho scoperto l'inghippo: pago di piu' perchè Abbanoa ha deciso che non risiedo dove risiedo (scusate il bisticcio) ma da un'altra parte e quindi:SUPERTASSA!
Telefonato al numero verde (patetico call center popolato di personaggi maleducati) mi sento dire che devo telefonare ad altri uffici.

PRIMA CONSIDERAZIONE:
Evidentemente un numero verde il cui unico compito è quello di comunicare ALTRI numeri di telefono a cui rivolgersi è perfettamente inutile oppure è un carrozzone dove (come ben si sa) pochi guadagnano un mucchio di soldi e tanti fanno gli schiavi a 400 euro (quando va bene).

Ma andiamo avanti.
Leggo sul giornale di ieri che Abbanoa ha ammesso di aver fatto pasticci con le autocertificazioni e (leggere ilSardegna del 13/06/07) ammette che le bollette con questi errori macroscopici possono non essere pagate.

SECONDA CONSIDERAZIONE:
Provate a non pagare queste bollette, non vi sarà chiesto piu' nulla per un congruo lasso di tempo, salvo dopo qualche anno trovarvi una richiesta di pagamento stratosferica con interessi di mora (o, comunque, spese varie) ben oltre lo strozzinaggio.

Andiamo ancora avanti.
Mi prendo un giorno di ferie e mi reco presso gli uffici di Abbanoa per capire che fine ha fatto la mia autocertificazione e, dopo essere stato scaricato, in prima battuta, dall'impiegato di turno, sono stato ricevuto dal responsabile del servizio (potenza della citazione delle leggi sulle responsabilità delle procedure declamate ad alta voce) che si è giustificato con una improbabile scusa di problemi di informatizzazione.

TERZA (ed ultima) CONSIDERAZIONE:
Una società puo' impunemente fare quello che vuole senza che nessuno si assuma una responsabilità. In questo caso specifico dove si puo' tranquillamente ipotizzare un reato di truffa (perchè di questo si tratta quando si fa OBBLIGATORIAMENTE pagare una cifra che non compete) e nessuno è responsabile, la dice lunga su come funzionano le cose.
Ancora piu' preoccupante è che i nostri amministratori non abbiano preso una posizione in materia.
Ricordo che, in qualsiasi altra parte del mondo, una cosa del genere avrebbe comportato una quantità di teste cadute alquanto congrua ed immediate scuse agli utenti incappati in questo problema.
Ma, occorre sempre ricordarlo, siamo in Italia dove queste società che gestiscono i nostri beni comuni sono create come luogo di sistemazione o di politici obsoleti oppure di "figliocci" dei potenti di turno i quali, essendo competenti nell'arte del "lustro", possono impunemente continuare a restare avvitati alle loro poltrone e vessare tutti coloro i quali non rientrano nella categoria degli "eletti".
In tutti i sensi.
Fintanto che la gente non perde definitivamente la pazienza e, mi sa, si stiamo andando vicini.


MIA CONSIDERAZIONE:
In compenso, per risparmiare sulle spese, hanno licenziato i tecnici del telecontrollo di Cagliari.
Infatti hanno scoperto che se c'è una perdita d'acqua ci sono sempre i cittadini che avvisano, quindi perchè spendere in altri stipendi?
Meglio, magari, aumentare i propri.
O no?

L'auto senza ruote

Certe volte i processi mentali dei politici sono assolutamente incomprensibili.
Restando nel concreto ve ne racconto una che ha (per le normali persone di buonsenso) dei risvolti, a dir poco, sconcertanti.
Premessa: quando si realizza un progetto di creazione di un'area (sia essa industriale che abitativa) si creano due cose fondamentali, ovvero l'area su cui insisterà il progetto e, contestualmente il progetto di urbanizzazione dell'area.
Creando soltanto l'area senza l'urbanizzazione della stessa, il progetto è assolutamente inutile; un po' come voler costruire un'automobile senza ruote e pretendere di farla camminare.
Orbene un progetto di creazione di un'area "Industriale" senza allegato progetto di urbanizzazione è stato creato a Nuraminis.
In parole povere, l'amministrazione ha delimitato un'area in cui si puo' svolgere un'attività "industriale" (esempio un'officina meccanica) però non ha varato un piano di urbanizzazione dell'area per cui NESSUNO puo' impiantare un'attività imprenditoriale a Nuraminis perchè, pur avendo (si fa per dire) l'area, questa è completamente spoglia (no strade, no rete elettrica, no fogne, eccetera) e, non esistendo un progetto di come realizzare queste opere, (urbanizzazione appunto) non puo' fare un bel niente, salvo che guardarsi l'area.
Alla luce di questo fatto verrebbe da pensare che l'amministrazione nuraminense si stia mettendo d'impegno a far scappare chiunque voglia impiantare un'attività nel paese.
In qualsiasi caso complimenti per la lungimiranza.

08 giugno 2007

Senza parole

Inviata ai questori di Palazzo Madama

"Ci rivolgiamo a voi con una richiesta di miglioramento della qualità della vita in Senato. La buvette non è provvista di gelati. Noi pensiamo che sarebbe utile che lo fosse e siamo certi di interpretare in questo il desiderio di molti. E' possibile provvedere? Si tratterebbe di adeguare i servizi del Senato alle esigenze della normale vita quotidiana delle persone. In attesa di riscontro, porgiamo cordiali saluti".
Firmato (Portavoce)
Rocco Buttiglione
Albertina Soliani

No, non è uno scherzo.

Fonte:
http://www.repubblica.it/2007/06/sezioni/politica/buttiglione-gelato/buttiglione-gelato/buttiglione-gelato.html

07 giugno 2007

Come volevasi dimostrare

Come ho potuto scrivere in precedenza, su Tuvixeddu è calato il sipario ed ho pronosticato grandi manovre da parte dei vari attori della vicenda.
Una fonte affidabile mi ha fatto sapere che un "esperto" di Tuvixeddu che ha avuto un notevole peso nel portare la situazione allo stato attuale...
....sta preparando la sua candidatura come Assessore alla RAS alle prossime elezioni (si sussurra in area PRC).
Per il momento nulla di ufficiale quindi mi astengo, momentaneamente, dai commenti.
Aspetto i vostri.

Salviamo la Val di Noto

Ciao a tutti, solitamente non concedo spazio a petizioni et similia ma questa volta ritengo necessario fare uno strappo alla regola.
Il perchè ed il percome è riportato qui:
http://www.repubblica.it/speciale/2007/appelli/val_di_noto/index.html#form
In sintesi una società petrolifera texana ha ricevuto l'autorizzazione ad effettuare trivellamenti di ricerca nella Val di Noto con l'autorizzazione per l'estrazione in caso di successo.
Trattasi di area superprotetta addirittura dall'UNESCO, come dire mettersi a trivellare a Tuvixeddu oppure a Molentargius.
Ritengo che la voce di tutti noi, comuni mortali, si debba far sentire in opposizione ai poteri politico-economici che, regolarmente, decidono secondo i loro interessi sopra le nostre teste.
Andate sul link e firmate anche voi, così come ho già fatto e grazie anche da parte di Andrea Camilleri, promotore della petizione (avete presente il Commissario Montalbano?)
Ciao e grazie
Seudeu

06 giugno 2007

Tuvixeddu: nuovo progetto

Andate a leggervi questo:
http://www.regione.sardegna.it/j/v/25?&s=46919&v=2&c=215&t=1
In sintesi sono stati stanziati 150.000 euro per riprogettare l'area di Tuvixeddu, progetto assegnato dalla RAS alla RAS. Evidentemente quello vecchio non andava bene.
Tutte da vedere le "collaborazioni esterne" e come verranno utilizzati i fondi.
Ricordate i miei vecchi articoli su come sarebbe andata a finire?
Rileggeteli e poi fatemi sapere.

05 giugno 2007

http://www.questoèunbidone.it

Chi bazzica sulla rete conosce bene il sito italia.it (http://www.italia.it), per coloro che non sanno di che parlo riassumo brevemente:
Il sito italia.it è il sito "turistico" voluto dal governo precedente e quello attuale e costato "ufficialmente" la modica cifra di 45 MILIONI di euro; secondo altre stime si parla di oltre 100 MILIONI di euro.
Avendo seguito le polemiche dei mesi precedenti in merito a quale razza di schifezza fosse stata realizzata, avevo potuto constatare di persona la pochezza, l'approssimazione e le cavolate scritte sul sito, dopodichè, avendo di meglio da fare, l'ho lasciato perdere.
Oggi, convinto che avessero risolto e migliorato qualcosa, ho provato a farci un giro e, giusto per curiosare ho effettuato una ricerca di avvenimenti in Sardegna dalla data odierna al 1° settembre.
Risposta: Ricerca generale con troppi nomi/località identici.
Tradotto dall'informatichese: non funziona il motore di ricerca.
Mi sono allora solo concentrato (stesso periodo) su Cagliari ed ho scoperto che l'unico evento in tre mesi è una rassegna di arte precolombiana. Null'altro.
Sempre curioso ho provato ad utilizzare la cartina interattiva e mi ha piantato Internet Explorer (con sommo stupore del sistema operativo).
Per un sito costato oltre 100 miliardi delle vecchie lire mi aspettavo perlomeno che funzionasse decentemente.
Se questo l'avesse fatto un professionista qualunque starebbe già rispondendo ad un'accusa di truffa aggravata....
Aehm, il sito italia.it è controllato da una società di proprietà dello Stato.
Capito l'inghippo?
Per maggiori dettagli andate su:
http://scandaloitaliano.wordpress.com/
c'è tutta questa (poco onorevole) storia in dettaglio.

29 maggio 2007

Par condicio

Rifacendoci ad un mitico servizio delle Iene sul consumo di droga in Parlamento, si potrebbero inviare i Nas, prima a fare i controlli nelle scuole e, subito dopo, per par condicio, in Parlamento.
Ovviamente blitz a sorpresa per tutti.
Il risultato dovrebbe essere interessante....

Ma se...

I Carabinieri nelle scuole per i controlli antidroga.
Ma se si facessero bene i controlli fuori, ossia sbattendo in galera gli spacciatori, non servirebbe andare a perquisire le scuole.
Ma se i genitori facessero più i genitori, gli spacciatori avrebbero meno clienti adolescenti.
Ma se i governanti (?) dessero un esempio migliore, i genitori avrebbero vita più facile.
Ma se tutti imparassero ad ascoltare i ragazzi e capire che i loro problemi sono importanti.
Ma se fosse chiara la scala dei valori che contano nella vita.
Ma se tutto questo fosse così non saremmo il fallimento di società che siamo.
Ovvio.

Un farabutto vincente

Leggo sulle prime pagine Web dei maggiori quotidiani che l'emerito Fabrizio Corona è stato scarcerato e messo agli arresti domiciliari.
Grande risalto al fatto che ha minacciato i magistrati definendoli talebani e dichiarandosi vittima del sistema (d'altronde cosa poteva dire?).
Sicuramente tra qualche giorno sarà ospite in qualche trasmissione televisiva e trattato come una celebrità.
In sintesi: un farabutto vincente.
E poi ci lamentiamo del malessere giovanile....

28 maggio 2007

Bentornato, Titti Pinna

19 Settembre 2006/28 Maggio 2007

24 maggio 2007

Tombola!

Il Bingo di Via Roma da svariati mesi "dimentica" di pagare gli stipendi ai suoi dipendenti.
I dipendenti senza stipendio, dato che le promesse non aiutano a pagare le bollette, si sono rivolti chi agli avvocati, chi alla Camera del lavoro.
Sul giornale di oggi il responsabile maximo del Bingo di Via Roma afferma che non è vero il fatto che non stanno pagando gli stipendi.
Sentiti i ragazzi che stanno aspettando ancora i soldi mi viene da pensare che i responsabili (i soci o chi per essi) stiano raccontando balle.
Cari proprietari del Bingo di Via Roma, se quanto avete affermato su il Sardegna di oggi corrisponde al vero, perchè non rendete pubbliche le documentazioni che comprovano gli avvenuti pagamenti degli stipendi con le date di emissione dei compensi, giusto per dimostrare che dite la verità?
Sapete mi risulta che non vi credono in tanti...
Una precisazione: il Bingo di Via Calamattia e di Via Roma sono delle stesse persone.
Quello che devono aprire in Viale Elmas è della concorrenza (speriamo bene).

Come guadagnare alle spalle di chi non è un esperto

Che i politici fossero ignoranti come patate nel campo dell'informatica l'ho sempre saputo ma che ci fossero degli squallidi che se ne approfittano non l'avevo ancora visto di persona.
Sino a ieri.
Antefatto: sono andato, in missione di soccorso, a trovare un'amica che lavora come segretaria presso un importante uomo politico (aveva problemi col computer in ufficio: lento da fare paura); mi presento in abbigliamento assolutamente casual (giacca in pelle, capello fluente e jeans). Do un'occhiata al computer e faccio la mia diagnosi: da cancellare i files transienti di Internet Explorer (cache oltre 4 Gigabyte, praticamente sfondata).
Un lavoro pazzesco di circa 4 minuti.
Nel frattempo succedono alcune cose: arriva il "politico" a cui vengo presentato (sicuramente non gli faccio un grande effetto: non vesto Armani) e, un minuto dopo il loro "esperto di informatica" che gli cura i sistemi.
Grande accoglienza da parte del politico al suo "esperto" (giacca, cravatta, capello corto e valigetta 24 ore), il grande Ing (omissis) scende dalla sua nuvoletta con cui è arrivato da noi comuni mortali, poggia la 24 ore e si siede davanti al computer scrutandolo attentamente e pasticciandoci (pardon) armeggiandoci sopra per una decina di minuti, dopo di che emette la sua diagnosi: sistema operativo da reinstallare, quasi certamente colpa di un virus. Insomma un lavoraccio: diagnostica un intervento (che farà il suo assistente) di almeno una mezza giornata. La cosa, visti gli impegni che ha già la sua ditta, da farsi non prima di una settimana, nel frattempo armarsi di pazienza ed arrangiarsi (vecchia macchina da scrivere e fax?).
Giusto per mantenere fede alla mia fama di rompiballe, mi scappa che l'Ing (omissis) ha fatto una diagnosi sballata. A questo punto mi sono accorto di essermi fatto un nemico: infatti l'Ing (omissis) è balzato su tutte le furie facendoci capire che mettere in dubbio la parola di un ingegnere era piu' o meno l'equivalente di una bestemmia, come facevo a capirne piu' di lui, eccetera.
Mi ha fatto un casino, insomma.
Punto sul vivo, ho chiesto all'On (omissis) se potevo toccare il suo computer per dimostrargli che il suo "esperto" aveva appena detto una castroneria informatica bella e buona.
Una volta avuto l'ok (piuttosto titubante), mi sono seduto davanti al pc e:
seleziona IE col tasto destro/proprietà/generale/file temporanei di Internet/elimina file/elimina anche il contenuto non in linea/ok, esegui.
Circa 5 minuti di tempo per la cancellazione dei files (erano tanti), un riavvio per sicurezza ed il computer era lì pimpante e pronto a lavorare.
Il nostro Ing, raccattata la valigetta ed il suo orgoglio ferito si è ricordato di un urgentissimo impegno ed ha tolto il disturbo.
Ovviamente per l'On (omissis) sono diventato quasi un eroe; mi ha confessato che questo tipo di problema (cache strapiena) lo assillava da un anno e che ogni volta che glielo risolvevano lui scuciva 200 euro (a me non ha dato una lira però..). Ovviamente gli ho chiesto come aveva fatto ad affidarsi ad un imbroglione del genere scoprendo così che l'Ing (omissis) è titolare della ditta (omissis) che gestisce i sistemi informatici del comune di (omissis), dell'ente (omissis) e dell'ufficio (omissis) con contratti di intervento pagati ad ore lavorative e gli è stato raccomandato da un collega (politico ovviamente).
Capite perchè l'informatica pubblica ci costa uno spavento?

22 maggio 2007

Le porte che "cigolano"

Mi occupo, fra le altre cose, di realizzare audiovisivi in collaborazione con una società che sta negli USA. Loro mi mandano uno storyboard (sceneggiatura) ed io realizzo il prodotto finale. Ovviamente la spedizione del filmato avviene su rete internet e, per la precisione, utilizzando un software P2P identico a eMule, BitTorrent eccetera. Da dieci giorni non riesco piu' a spedire un file completo, mi si interrompe la trasmissione ogni 10 ore. Dapprima pensavo al solito problema di lentezza di rete con conseguenti cadute di linea, poi mi ha insospettito il fatto che files piu' piccoli venivano trasmessi regolarmente. Approfittando dell'analisi fatta in questi giorni per l'attacco al mio sistema informatico (vedi articolo precedente), mi sono studiato tutti i dati di log ed ho scoperto che, dopo 10/14 ore di collegamento continuo su uno stesso IP succedono cose strane: il modem-router si sovraccarica di "garbage" (dati spazzatura, inutili) e tende a bloccarsi (sto semplificando al massimo la speigazione) ed occorre effettuare un hard reset della connessione (spegni e riaccendi il modem).
La spiegazione ha una sua logica: una subroutine sul server del provider scansiona, a tempi piu' o meno fissi, i collegamenti e, nel momento in cui vede che un collegamento dura piu' di un certo tanto, inizia ad inviare dei dati "scrambled", ossia mischia temporalmente i dati in arrivo e ne aggiunge degli altri, perfettamente inutili nell'economia della trasmissione con l'unico scopo di intasare il modem. Non avendo, nella stragrande maggioranza, i modem la possibilità di rifiutare questi dati, si bloccano, impedendo la corretta ricezione. Questo succede sulle porte dalla 7000 alla 8070. Guarda caso proprio le porte che vengono utilizzate dai programmi peer to peer.
Violazione della privacy o concidenze?
Si perchè, sino a prova contraria, utilizzare programmi peer to peer non implica il commettere un reato o, quanto meno, violare "a priori" un qualsiasi diritto.
Le coincidenze in questo settore NON ESISTONO.
Va bene che questa meschinata è facilmente aggirabile cambiando (forwardando) le porte di ascolto e trasmissione (oltre la 9000 va bene qualunque porta) ma perchè devo fare una cosa del genere?
Ne ho parlato con i colleghi americani che mi hanno consigliato di citarli per danni. Si vede che non conoscono l'Italia....
Voi che (come me) invece l'Italia la conoscete benissimo che ne dite?

18 maggio 2007

Gli scassinatori del WEB

Da qualche giorno ho notato che qualcuno è (era) molto interessato a quanto è stivato nel mio computer.
Come molti, ho piu' computer collegati su ADSL mediante un router e, siccome ci tengo alla mia privacy, mi sono configurato il sistema in modo tale che un'intrusione informatica sia difficoltosa.
Da alcuni giorni, leggendo i log del sistema, ho appurato che qualcuno stava tentando di forzare le mie difese. Dopo aver telefonato a tutte le autorità che si occupano (dovrebbero occupare) della sicurezza informatica dei cittadini ed avendo ricevuto risposte molto sul vago, ieri sera ho perso definitivamente la pazienza ed ho deciso di occuparmi di persona della questione.
Ho monitorizzato l'IP del curiosone e, tramite un software di tracciamento ho scoperto la sua origine ed ho inviato una mail di protesta all'amministratore di quel sistema ottenendo come risultato, un aumento di tentativi di intrusione.
A questo punto non ci ho visto piu' (informaticamente parlando) ed ho deciso di usare le loro stesse armi. Dopo una ventina di minuti hanno smesso e sono scomparsi dalla Rete.
Ad una piu' attenta analisi del tracciamento effettuato su questi furboni, salta fuori che questo tentativo di intrusione lo stavano effettuando su parecchi indirizzi IP e considerata la linea su cui stanno (linea ottica) e tecnica di attacco, propenderei per qualcuno che ha dei discreti mezzi a disposizione e non il solito ragazzino in vena di hackeraggio.
Ho preparato una denuncia alle autorità con la segreta speranza che trovino i responsabili.
A voi posso dare, comunque, un consiglio: se per caso notate che il vostro computer si comporti in maniera "strana" quando è collegato in rete, scollegatelo immediatamente dalla rete, spegnete il modem per una decina di minuti, verificate se sul vostro pc siano attive le firewall (se non lo sono attivatele), riaccendete il modem e ricollegatevi.
Vi spiego il perchè di queste mosse: un attacco si basa sulla conoscenza dell'IP della "vittima", siccome tutti noi abbiamo un IP variabile (DHCP), nel senso che cambia ad ogni accensione del modem e suo collegamento alla rete, spegnendo il modem "svanite" dalla rete e il cacciatore non è piu' in grado di trovarvi.
Se vi capitassero problemi del genere, fatemelo sapere, cercherò di darvi una mano.
Ciao.

Costa troppo

Leggo comunicati Telecom annuncianti, con grande fragore, i cablaggi WiFi nelle maggiori città italiane. La cosa mi riempie di contentezza se non fosse che....
1- Se esci dalla grande città vai a modem analogico perchè di ADSL nemmeno l'ombra; pare che costi troppo (con quello che spendono per sponsorizzare la Coppa Italia, potrebbero sotituire 3/4 delle centraline analogiche esistenti).
2- Chi ha Alice, progressivamente, si sta ritrovando con una linea che va ogni giorno sempre piu' lenta. Sapete perchè?
Cercherò di semplificare al massimo per farmi capire:
in ogni centrale vi sono una serie di schede a cui sono collegati a livello fisico le linee di chi ha l'ADSL, ciascuna scheda ha una sua banda passante (velocità) che viene suddivisa per il numero di linee collegate, vien da sè che piu' utenti vi sono collegati e minore è la velocità di linea pro-capite.
Cosa succede da qualche tempo a questa parte?
Pur aumentando il numero di abbonati al servizio, il numero delle schede che gestiscono la distribuzione del segnale ADSL è pressochè lo stesso da due anni, quindi TUTTI andiamo, a giorni alterni (molti sfigati per settimane) a velocità (si fa per dire) lumachesce.
E' un po' come se una strada fosse progettata per far passare 100 auto ogni ora alla velocità di 80 Km/h, se ne faccio passare 1000 ogni ora e non aumento le corsie avrò un notevole rallentamento del traffico.
Sapete perchè siamo in questa situazione? Perchè Telecom sostiene che costa troppo ampliare la rete per quello che guadagnano dall'ADSL.
No comment.

15 maggio 2007

ADSL San Sperate: Novità

Dalle ultime notizie apprese, a San Sperate verrà attivata l'ADSL WiFi a Settembre (il famoso progetto JanasLab).
Quindi finalmente una buona notizia (semprechè si riveli esatta) per gli abitanti, oramai stufi di doversi connettere ad Internet con i vetusti modem analogici a 56K con costi elevati e velocità da lumaca.
L'altra notizia per cui non si sa bene se ridere o piangere è che Telecom si è finalmente accorta che vicino a San Sperate la linea ottica esiste (cablata da loro e poi dimenticata); anzi, esistono addirittura DUE linee ottiche differenti.
Quindi hanno iniziato i lavori per finire la posa dei cavi.
Al momento attuale non si sa quando questi lavori avranno termine, unitamente a quelli di riconversione delle centraline da analogico a digitale, però è un buon segno. Si stanno, seppure lentamente, svegliando anche loro.
La cosa ridicola è che a due chilometri dall'abitato l'ADSL è operativa (zona EmmeZeta) con un bacino di utenza di (forse) 80 unità.
Complimenti per il fiuto negli affari.....

Nuraminis ADSL: NOVITA'

Sarò sintetico: il mio contatto in Telecom mi ha comunicato che Nuraminis sarà dotata di connessione ADSL entro Settembre di quest'anno (2007).
Speriamo bene....

13 maggio 2007

ADSL: le velocità fasulle

Non è che chi ha l'ADSL stia meglio di chi non ce l'ha...
Ho un abbonamento ADSL flat Telecom da 2 Mb/sec e mi va 493 Kb/sec (quando va bene), ovvero ad un quarto della velocità promessami.
Però il canone lo vogliono per intero....
L'ultima litigata telefonica con gli operatori del 187 ha fatto saltare fuori che i 2 Mb/sec sono la velocità massima della linea.
Che non raggiunge MAI.
Per farvi capire meglio in che condizioni siamo con la larga banda vi invito a leggere una classifica stilata settimanalmente da DSL Reports di cui vi accludo l'URL:
http://www.dslreports.com/archive.

I nostri ISP provider sono così classificati:
248° Posto: Tele2
220° Posto Libero.It
185° Posto TelcomItalia
154° Posto Tiscali
135° Posto Fastweb


Da piangere.....

Internet: come fare i soldi.

Leggo qui: (http://www.regant.it/formazione.htm) varie proposte di corsi informatici tra cui due corsi della durata di 10 ore cadauno per insegnare l'uso di Internet Explorer 5.0/5.5 (obsoleti da qualche anno) ed Outlook.
Per chi fosse completamente digiuno in materia, Internet Explorer è quel programma che consente la navigazione su Internet ed Outlook quello che consente di gestire la posta elettronica.
Per imparare l'uso di questi due programmi, compreso il tempo perso per bersi due caffè e commentare le notizie di calcio, bastano ed avanzano due ore di tempo.
L'allucinante è che il corso è a pagamento.
Se vado a pensare a quante persone ho insegnato ad usare in una mezz'ora questi programmi, pergiunta aggratis, mi rendo conto di quanto non abbia mai capito nulla della vita e di come si guadagnano i soldi.

La Rete promessa - Nuraminis

In tema di digital divide a Nuraminis, ho trovato un interessante articolo tratto dall'Unione Sarda del 21/04/2005
(Riferimento: http://subarralliccu.splinder.com/)
in cui l'attuale sindaco espone le sue "promesse elettorali".
Tra le varie promesse trovo (copia e incolla):
"......e sull' infrastrutturazione (Adsl)..."
Ad oggi di ADSL nemmeno l'ombra.
In compenso c'è l sito istituzionale: dategli uno sguardo e poi ditemi..

Università....senza Rete

Ieri ho conosciuto un gruppo di studenti universitari.
Studiano a Cagliari e vivono in una stanza affittata per il periodo scolastico.
Mi hanno confidato che, tra tutti i problemi che ha uno studente per poter seguire un corso di studi universitario (costo assurdo dell'alloggio, tasse salatissime, ed altre congrue spese), quello che pesa di più è la mancanza della possibilità di accedere alla Rete per poterla utilizzare a scopo di studio.
Vi spiego perchè uno studente "in trasferta" non potrà MAI avere una connessione alla rete: Telecom, Tiscali e gli altri providers ti chiedono un contratto minimo di un anno ed una linea telefonica (da cablare o esistente).
Ovviamente, per chi vive in affitto (sempre provvisorio) in una stanza, tutto questo è impraticabile.
Esiste però la possibilità di poter mettere a disposizione l'accesso in rete a questi ragazzi: un sistema WiFi o WiMax che oggi ha un costo accessibile come acquisto e come impianto.
Un appello a Comune, Regione, Provincia, Università. Telecom, Tiscali, eccetera: possibile che non riusciate a trovare dei soldi per mettere in piedi una rete WiFi, magari (per cominciare) soltanto nell'area dove vi è una più alta concentrazione di studenti "in trasferta"?
Se la risposta è no vuol dire vuol dire che anche le Istituzioni approvano, tacitamente, la divisione tra studenti di serie A e studenti di serie B.
Con tanti saluti all'uguaglianza.

12 maggio 2007

La nostra costosa immagine

Apprendo , dal sito della RAS che sono stati stanziati 56.400.000 (cinquantaseimilioniequattrocentomila) euro per promuovere l'immagine della Regione Sarda nel mondo.
Non sono un po' tanti?
Riferimento:

http://consiglio.regione.sardegna.it/sito/XIIILegislatura
/Interpellanze/Intrp0242.asp

Fatemi sapere

Le scorie dell'oro - Interpellanza del 2004

Non mi sono dimenticato dell'area di Furtei che hanno devastato per estrarre l'oro, cosa che mi sembra abbiano fatto le associazioni ambientaliste...
Ma non è di questo che voglio parlare in questo articolo, si tratta di altro.
Ho trovato questo documento, reperibile all'indirizzo:
http://consiglio.regione.sardegna.it/XIILegislatura/Interpellanze/Intrp0441.htm
di cui vi riporto integralmente il contenuto.
Vi invito a leggerlo attentamente: è molto istruttivo....

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA - XII LEGISLATURA
Interpellanza n. 441/A
INTERPELLANZA BALIA - SPISSU - FADDA - SANNA Giacomo - COGODI - SCANO sui gravi danni all'economia, all'ambiente ed alla stessa immagine internazionale della Sardegna a seguito delle acquisizioni verificatesi di recente o in corso di attuazione, a favore della Bolivar Gold Corporation e società ad essa collegate.

I sottoscritti, premesso che:

- la Bolivar Gold Corporation ha recentemente acquisito il controllo della Sardinia Gold Mining S.p.A (SGM S.p.A.) attraverso l'acquisizione di Euroming PLC e Mediterranean Gold Mines;
- la SGM S.p.A. opera in Sardegna da circa nove anni, inizialmente come società di ricerca mineraria e - conseguentemente all'impossibilità di reperire una società estrattiva aurifera a causa della scarsa percentuale d'oro rilevata dalle ricerche che evidenziava la non redditività della miniera di Furtei - anche come società per l'estrazione dell'oro;
- cessata, per esaurimento del già scarso filone aurifero, l'attività estrattiva nel territorio di Furtei con danni ambientali irrimediabili, l'SGM S.p.A. ha spostato le sue attenzioni su altre parti dell'Isola, concentrando ultimamente gli sforzi su Monte Ollasteddu dove, dopo risultati della ricerca mineraria non convincenti, basati su dati che non confermano la validità del bacino aurifero, si intendono riproporre le esperienze ed i disastri già verificatisi - come testimoniano le migliaia di ettari di terreni collinari scalzati, rivoltati ed abbandonati dopo il saccheggio, peraltro impari rispetto agli investimenti ed alla spese sostenute dalla società - nel comune di Furtei;
constatato che si è di recente verificato un avvicendamento nel Consiglio di Amministrazione della SGM, per cui l'attuale Presidente del CdA Dr. Giuseppe Pozzo, consigliere regionale di Forza Italia per il Piemonte, è subentrato al Dr. Ugo Cappellacci, nominato da Forza Italia Assessore della programmazione della Regione Sardegna;

considerato che:

- la Sardegna Energy Ltd, emanazione della Bolivar Gold Corporation, sta valutando l'acquisizione della Girasole S.p.A., comprendente sia la Cartiera di Arbatax, che la Arben S.p.A., società proprietaria della centrale termoelettrica dello stabilimento;
- la SIEA S.p.A., costituita ad hoc appena tre mesi fa, in data 1° dicembre 2003, proprio a seguito della esigenza manifestata dall'Assessore dell'industria sulla necessità di individuare società interessate all'acquisizione della Carbosulcis, è ora la candidata privilegiata nelle trattative con l'Assessorato dell'industria per l'acquisizione della società carbonifera sarda;

preso atto che:

- si fa più fitto l'intreccio di società (la MEDORO RESOURCES subentrata alla GMS PLC, la ABOBE VENTURES, la SARDEGNA ENERGY LIMITED, la SIEA SPA) - in prevalenza costituite via via che si presenta la necessità di colmare deficienze delle società già messe in campo - che a vario titolo sono coinvolte nelle trattative per le acquisizioni citate;
- le società di cui sopra, oltre ad avere reciproche partecipazioni e interessi diretti, presentano organi amministrativi e/o societari in cui ricorrono gli stessi soggetti, Serafino Iacono, Josè Francisco Arata, Miguel De La Campa e Giuseppe Pozzo in qualità di rappresentante;

ritenuto che le elencate società non possono vantare, come attestato dalla data di costituzione sociale, dai bilanci, dal percorso operativo, dall'assenza di personale dipendente ed in generale dall'esame degli atti riguardanti il loro operato, alcuna esperienza specifica riferibile alle peraltro variegate attività produttive che si sono proposte di avviare o riavviare in Sardegna,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione, l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, l'Assessore dell'industria e l'Assessore della difesa dell'ambiente per conoscere:

1) quali misure urgenti intendano adottare per indurre la SGM S.p.A. ad adempiere all'obbligo di porre rimedio ai gravissimi danni ambientali causati dall'attività mineraria nel territorio di Furtei;
2) come intendano garantire i cittadini sardi che in futuro consimili disastri non verranno prodotti in altre parti della Sardegna, in particolare nel territorio di Monte Ollasteddu, sulla base delle premesse altrettanto aleatorie, dei dati divergenti e non verificabili offerti in base alle ricerche effettuate dalla SGM S.p.A. e fatti propri dalla boliviana Bolivar Gold Corporation;
3) quali garanzie possano offrire riguardo alle referenze societarie, finanziarie, di esperienza nei relativi settori industriali e produttivi in cui le citate società e persone si propongono di operare e quindi l'affidabilità dei soggetti, società e loro assetti, e persone cui stanno offrendo una fetta importante delle realtà industriali e produttive della regione;
4) quale sia la reale fattibilità economico-finanziaria delle iniziative di cui sopra sulla base di progetti industriali concreti, visionabili e verificabili anche con il confronto delle parti sociali;
5) come ritengano di poter assumere in tempi congrui le suddette garanzie, dato l'intreccio di società interessate alle suddette acquisizioni, con sedi in disparate località del globo terrestre, quando recentemente la Cartiera di Arbatax e la Arben, sono state cedute al Gruppo Nebiolo, già allora in una situazione finanziaria fortemente compromessa, senza verificare la sussistenza dei presupposti e la fattibilità economica di tale cessione.
Cagliari, 1° aprile 2004


E da questa data il buio più assoluto...

11 maggio 2007

Tuvixeddu e Santa Gilla: risposta per Mary

Ciao, le tue due domande riguardo quale fine abbia fatto Tuvixeddu e come mai l'area di S.Gilla è rimasta fuori dal mega vincolo protettivo (?) della RAS meritano senza dubbio una risposta.
E' indubbio che Tuvixeddu sia stato condannato a morte dal vincolo RAS. Più complesso diventa capirne il perchè. E' ipotizzabile che si tratti, come tutte le scelte politiche, una questione di interessi abilmente cammuffati da ideologie (interesse non vuol dire lucro). Idem per quanto riguarda la scelta di tenere fuori dal vincolo la zona di Santa Gilla, d'altronde una scelta contraria avrebbe posto la RAS in rotta di collisione con altre due grosse realtà imprenditoriali con tutto quello che ne sarebbe potuto scaturire.
Quello che continuo a non capire è se lo scivolone lo hanno fatto i politici o qualcuno abbia messo sotto i loro piedi una serie di bucce di banana. Cercherò di spiegarmi meglio: notoriamente la RAS, non avendo istituzionalmente una struttura per la gestione dei beni paesaggistici (esiste solo sulla carta), si è vista costretta a rivolgersi a consulenti esterni. Qui, a mio parere, sono iniziati i guai.
Tutti coloro che hanno messo bocca nell'affare Tuvixeddu sono, in ultima analisi (e volendo essere generosi) soltanto dei teorici che vivono nel loro mondo fatto di teorie e pubblicazioni ma senza una reale visione pratica delle cose. Vien da sè che una cosa è chi lavora tutto il giorno in un determinato settore ed un'altra è chi le cose le ha solo studiate in teoria. Ovviamente chi vive di teorie può solo proporre teorie e queste, se non supportate da fatti non stanno nè in cielo nè in terra.
Come ho potuto abbondantemente dimostrare negli articoli precedenti, sicuramente c'erano altre persone che avrebbero potuto dire la loro con cognizione di causa su Tuvixeddu, avendoci lavorato in prima persona per anni e avendo ben chiara la visione di insieme ma, per varie ragioni (ubi maior minor cessat?) sono state lasciate in un angolo.
La cosa che mi è sempre sembrata incomprensibile (anche se quando si tratta di politica tutto è possibile) è stata la metodologia di scelta degli esperti che hanno riscritto Tuvixeddu: personaggi, sicuramente capaci, ma del tutto fuori contesto.
Aggiungiamo a questi una serie di persone che fanno parte sempre della stessa "compagnia di giro" salite sul proscenio di questa vicenda a scagliare fango su persone ed istituzioni (e beccarsi una denuncia per diffamazione a testa), le organizzazioni ambientaliste, ciascuna con un'idea diversa ed hai il quadro del perchè Tuvixeddu è praticamente morto.
C'è anche il fatto che le decisioni prese sul vincolo di Tuvixeddu non sembrano molto in linea con la vigente legislatura e quindi, con molta probabilità, la RAS (ed il Comune di Cagliari) dovrà (dovranno) sborsare uno spavento di soldi in risarcimento danni; ciò comporta, nel frattempo, il blocco totale di qualsiasi attività sino a nuovo ordine con l'ovvio degrado del colle non potendo effettuare nessun tipo di intervento.
A questo proposito il fatto che devono riprendere i lavori per la cura del sito archeologico sono balle spaziali: non c'è una lira.
Quindi, cara Mary, come avrai potuto capire, la situazione è congelata sine die, il che equivale, se te ne intendi di archeologia, alla morte del colle e del suo insediamento archeologico.
Ah, dimenticavo, sapevi che, nel caso di danno creato ad un'Amministrazione, la Corte dei Conti condanna al pagamento "in solido" chi ha creato questo danno? Ossia, nel caso di vittoria di Coimpresa in questa tenzone, i soldi li dovranno tirare fuori di tasca tutti coloro i quali hanno avuto a che fare con questa storia?
Ciao

L'ADSL che non c'è: Nuraminis

Considerando che la dorsale in fibra ottica passa a meno di 100 metri dall'abitato di Nuraminis e nel paese ci si deve accontentare (al massimo) dell'ISDN, direi che non c'è male.
Da un'indagine svolta mi risulta che il cablaggio ADSL a Nuraminis è stato il cavallo di battaglia alle scorse elezioni amministrative per entrambi gli schieramenti.
Ad oggi non mi risulta che l'Amministrazione comunale in carica (e nemmeno l'opposizione) abbia mosso un dito.
Erano le solite promesse fatte indossando il berretto da Ammiraglio di marina?
Vedremo, vedremo....

Sensazionale scoperta scientifica

Tutti sanno che le calamite attraggono i materiali ferrosi. Beh, a Carbonia hanno inventato un nuovo tipo di calamita: attrae il rame.

Leggete questa:
ilSardegna 11/05/2007, pag.34:
"Rubano rame dall'Enel arrestati in flagranza.
Carbonia.
Rubavano rame dalla centrale elettrica dell'Enel servendosi di una speciale calamita. ..."


Ora, se il giornalista che ha scritto questo trafiletto avesse la bontà di dare una spiegazione scientifica sul principio di funzionamento di questa calamita, penso che l'intera comunità scientifica ne trarrebbe giovamento.

10 maggio 2007

X-File N°CC2257889

A: M. Skinner (Central Bureau)
Una serie di avveniment avvenuti sul colle di Tuvixeddu di cui le autorità locali non riescono a dare una spiegazione razionale ci hanno portato in questa città ad indagare. Sembrerebbe che molte persone abbiano udito voci provenire dal colle, attualmente deserto. I testimoni parlano, con una certa riluttanza, di voci e lamenti provenire da tombe puniche sul colle.
Mi sono recato sul colle, ovviamente di notte, per avere una visione dei luoghi e, verso l'una del mattino ho potuto udire anche io voci e lamenti provenire dalle rocce. Si tratta, evidentemente, di una materializzazione sonora di voci provenienti da una dimensione extraterrestre. Ho registrato su nastro le voci e, con l'ausilio dei nostri specialisti linguistici del Bureau ho potuto ottenere una traduzione abbastanza fedele di quanto registrato. Verosimilmente trattasi di entità vissute sul colle circa duemila di anni orsono e la cui aura spirituale, per ragioni che la mente umana non riesce a spiegare, è rimasta incatenata a quei luoghi.
Più che un lamento si tratta di una richiesta di aiuto. Queste entità, precedentemente, si sentivano protette da coloro i quali operavano nell'area per riportare alla luce quanto era stato da loro lasciato nella loro vita terrena. Molto poco poichè, negli anni, molte loro vestigia sono state distrutte per realizzare altri manufatti dall'odierna civiltà insita nelle vicinanze ma anche riportare alla luce e curare quanto rimasto, evidentemente, portava un certo senso di pace a queste entità. Raccontano di uno spazio selvaggio ma solare ove hanno iniziato il loro cammino verso la dimensione dove adesso risiedono; però, in un recentissimo passato, alcune entità terrene hanno deciso che il loro sito doveva essere, per forza di cose, selvaggio e cupo e si sono adoperate per imporre il loro punto di vista, stravolgendo così l'equilibrio globale psichico del sito e creando a queste entità uno squilibrio energetico. Inoltre queste entità extraterrene si sentono minacciate perchè, mentre prima vi era una custodia tutelare sul sito, oggi percepiscono chiaramente che questa custodia sta a venendo a mancare e sta per essere sostituita da un'altra che non garantisce loro la stessa stabilità psichica.
La traduzione ha evidenziato alcune cose che sembrano dei dati, il cui significato mi è tuttora ignoto ma su cui ho aperto un'indagine su cui la terrò al corrente mano mano che vi saranno degli sviluppi.
Fox Mulder

E Tuvixeddu?

Ho ricevuto una mail che mi chiedeva che fine ha fatto Tuvixeddu.
Bella domanda con risposta ovvia: è morto e dimenticato.
Si ringraziano i 59 saggi, la RAS, i fintoesperti, i superconsulenti e le Associazioni ambientaliste tutte.
Tutti scomparsi?
No: tutti mantengono un bassissimo profilo e si preparano a.....
(To Be Continued)

09 maggio 2007

Nora: Lei non sa chi sono io!

Come volevasi dimostrare.
Una volta tanto l'italico "Lei non sa chi sono io" ha ottenuto l'effetto contrario; invece di spalancare le porte, le ha chiuse.
Come avevo accennato nel primo articolo su Nora, vi è stato un tentativo, da parte di uno degli accompagnatori della troupe russa di imporre il proprio volere infischiandosene delle disposizioni della legge Ronchey.
Alla richiesta di "forzare le regole" i custodi, ligi al dovere, hanno fatto presente che in base alla legge sopracitata la troupe non poteva filmare senza autorizzazione.
Nonostante tutto questo personaggio ha continuato a pressare cercando di imporre il suo volere gettando sul piatto il classico "Lei non sa chi sono io". Considerando il personaggio, costui ERA TENUTO più di tutti al rispetto delle regole, cosa che, evidentemente, non ha fatto, cercando di forzare al situazione.
Mettendomi al posto dei custodi avrei fatto altrettanto, a maggior ragione trovandomi davanti un individuo che cerca di imporre il suo volere, infischiandosene dei regolamenti.
Mia nonna diceva sempre che si acchiappano più mosche col miele che con l'acchiappamosche. Capito l'antifona?
Giusto per vedere se le cose girano così ho voluto fare la prova del nove e verificare di persona se vengono gambizzati tutti coloro i quali entrano nell'area archeologica con una telecamera.
Premessa: io non conosco nessuno dei custodi dell'area di Nora e viceversa.
Mi sono armato di telecamera da 10,000 euro (quindi professionale senza ombra di dubbio), messi un paio di occhiali scuri e mi sono presentato in biglietteria col fare più tranquillo del mondo. Sapete come è andata a finire?
Beh, posso farvi vedere delle bellissime riprese del sito archeologico di Nora. Questo perchè la legge Ronchey non vale per i normali visitatori che possono, naturalmente, fare riprese e foto come vogliono (i normali visitatori non hanno scopo di lucro).
Chi ha orecchie per indendere intenda. Tutti gli altri in sacco a pelo.
P.S.- Ho parlato di custodi mentre, in realtà si tratta di una Cooperativa che ha in gestione l'area (ed è tenuta a rispettare COMUNQUE regole e leggi MiBAC)

Nora: interviene il KGB? No, la RAS

Certe volte sembra che i giornali non sappiano fare a meno dei titoli sensazionali e degli articoli costruiti ed interpretati.
Solitamente un giornalista si limita a fare il giornalista e non il romanziere ma evidentemente non tutti sono giornalisti.
A parte la discutibile interpretazione di certa stampa non si puo' parlare di figuracce della Sovrintendenza quando ci si è limitati ad applicare le regole esistenti, per quanto possano essere ritenute stupide o inutili. Quanto ha dichiarato il nuovo Sovrintendente BB.AA. rispecchia la volontà di rivedere certe leggi assolutamente limitanti (cosa già espressa anche dal precedente Sovrintendente) e dare la possibilità di poter fruire in maniera maggiore delle risorse culturali eliminando la maggior parte di legacci legislativi possibili.
La cosa che risalta maggiormente dalle reazioni politiche (la cui opinione personale è stata già espressa nell'articolo precedente) è che la RAS, già in predicato da tempo nel voler acquisire la gestione del territorio (togliere, in pratica, al MiBAC la competenza sul territorio sia archeologico che paesaggistico), ha colto la palla al balzo per criticare il comportamento della Sovrintendenza rea unicamente di aver applicato legge e regolamenti.
E' singolare notare che questa è la seconda volta che la RAS attacca la Sovrintendenza (la prima era su Tuvixeddu).
Prove generali di esproprio?

08 maggio 2007

Nora? Niet!

Leggo oggi (8 Maggio) della vistosa figuraccia che avrebbe rimediato la Sovrintendenza Beni Archeologici non autorizzando l'ingresso nella zona archeologica di Nora ad una troupe televisiva russa, con perdita di opportunità di diffusione di immagine, proteste dell'Amministrazione comunale di Pula, eccetera, eccetera, eccetera.
La notizia, letta così come esposta su IlSardegna è di quelle succulente che si prestano a commenti su commenti.
Come sempre sono andato a verificare le cose e, a quanto sembra le cose non sono proprio andate così ma....
La troupe russa era a Pula/Nora al seguito di S.Efisio, difatti, lo scopo della trasferta era documentare la festa di S. Efisio e dell'area archeologica non ne sapevano nulla (ovviamente); l'idea di fargli visitare il sito è stata buttata lì dagli accompagnatori locali ed il produttore televisivo ha fiutato il servizio extra ed ha accettato con entusiasmo la cosa. Quindi l'idea è venuta sul momento e così è andata avanti. Ovviamente i russi poco ne sanno di regolamenti italiani, figuratevi quindi come ci sono rimasti quando i custodi del sito li hanno stoppati all'ingresso, chiedendo loro l'autorizzazione alle riprese.
A questo punto le cose si fanno leggermente confuse: sembrerebbe che vi sia stato un tentativo di "forzatura" delle regole da parte degli accompagnatori, i russi (come tutti coloro che imbracciano le telecamere e si credono al di sopra delle regole) hanno iniziato a mugugnare che dalle loro parti non esistono simili divieti (balle spaziali, ne hanno ancora di peggio dei nostri) e dal versante dei custodi vi è stato un (forse) eccesivo irrigidimento delle posizioni sulle consegne ricevute.
Però, la cosa piu' importante da fare, ossia mettersi in contatto con qualche funzionario del MiBAC, non è stata fatta.
Morale della favola: i russi si sono dovuti accontentare soltanto della sagra di S. Efisio.
Ovviamente la parte politica è saltata su a lamentarsi di occasioni mancate, usurpazione di territorialità eccetera. Sarà che ho una totale avversione verso i politici che, notoriamente, fanno gli interessi di tutti tranne di chi li ha eletti (sbugiardatemi se vi riesce), però le lamentele mi sono sembrate il solito atto dovuto politico. Niente di piu'.
Vediamo un attimo, invece, qual è il morale di questa favola...
Innanzitutto esistono delle leggi ben precise per quanto riguarda l'accesso ai siti che prevedono un'autorizzazione scritta per poter effettuare riprese o fotografie a scopo commerciale (ci sono e vanno rispettate), esiste anche una legge che prevede, sempre per queste attività, il versamento di una cifra (ridicola) come contributo (Barumini docet).
Quando si decide di effettuare un reportage, la cosa si pianifica (a meno di non essere dei dilettanti) con un certo anticipo, informandosi delle modalità per la sua realizzazione; se poi capita la situazione "al volo", ovviamente se ne tenta la realizzazione; se va, bene, diversamente pazienza. Per cui la troupe sapeva bene che se vi fosse stato un qualsiasi intoppo avrebbe dovuto rinunciare senza dover recriminare. Cosa che, in fondo è stata fatta.
Avendo fatto per qualche anno ENG (Electronic News Gathering) so perfettamente che le recriminazioni e le proteste fanno parte del copione delle troupe tv (si tenta sempre, magari funziona) ma si è ben consapevoli che occorre rispettare le regole, pur sapendo che i comuni mortali hanno una profonda venerazione verso chi imbraccia una telecamera professionale e quindi sono disposti a fare le cose piu' assurde...
Ultima cosa, forse quella fondamentale: secondo voi il giorno della festa di S.Efisio, a meno di non avere i numeri privati di cellulare, come si fa a rintracciare un funzionario (o un politico)? Ma pensate che, se fosse stata necessaria l'autorizzazione del Sindaco, sarebbero riuscito a rintracciarlo?
Dato che si è parlato di messa in onda su circuito satellitare, vediamo di chiarire che il mettere in onda su circuito satellitare un video, la cosa non implica che sia visto da mezzo mondo.
Concludo ricordandovi che un servizio televisivo è un lavoro pagato (e bene anche) quindi ricordate sempre che se qualcuno riprende, ad esempio, il giardino di casa vostra per realizzarne un servizio televisivo, sappiate che lui prende i soldi e a voi resta (se vi citano nei commenti o nei titoli di coda) soltanto la gloria.
Contenti voi......

07 maggio 2007

L'epidemia delle Poste

Forse l'età sta iniziando a pesare nei miei processi mentali ma proprio non riesco a capire l'Ente Poste Italiane. E' oltre un mese che stanno tartassando le caselle di posta elettronica di tutta Italia con mail truffa cammuffate da comunicati delle Poste Italiane e la diretta interessata che fa?
Assolutamente nulla: nemmeno una riga per avvisare gli utenti che stanno circolando queste mail fasulle (a me ne arrivano una media di 6 al giorno).
Evidentemente le cose sono due:
1- Ritengono gli utenti di Internet tutti troppo furbi per cui non è il caso di sprecare tempo in comunicati di attenzione
2- Non se ne sono ancora accorti
3- Sono troppo occupati a cancellare le mail che arrivano anche a loro per poter fare qualcosa
...e se le mail fossero autentiche?
E voi cosa ne pensate?

San Sperate e dintorni

Prima di entrare nell'argomento di questo articolo, vi riferisco una cosetta saputa "in via riservata" dalla Telecom:
sapete che bastano 40 telefonate da parte di altrettante persone al 187 chiedendo di essere messi in lista per l'allaccio ADSL nel proprio comune per attivare, se non altro, il progetto di cablaggio in un comune?
Provare non costa nulla anche perchè la prenotazione è gratuita.
Personalmente mi sembra un po' una leggenda metropolitana che mi hanno raccontato in Telecom ma, considerando come ragionano, la cosa potrebbe essere anche vera.

Ieri ho ricevuto una mail da parte di Matteo, un mancato utente ADSL di San Sperate che mi accennava l'inizio dei lavori di scavo da parte di Telecom per la posa della linea ADSL, questo dopo la scomparsa del progettone di coprire San Sperate con il sistema WiFi.
Ovviamente ho fatto qualche ricerca e qualche telefonata ed ho scoperto che....
1- Secondo il piano wholesale di Telecom, San Sperate doveva essere coperta dall'Adsl Telecom nientemeno che da Giugno 2006 (11 mesi di ritardo non sono male...).
2- Il progetto JanasLab sembra svanito nel nulla, sul loro sito San Sperate viene definita "collaudata" ma non risulta possibile effettuare abbonamenti, da qui il fatto che, con tutta probabilità, il sistema non è attivo.
3- Telecom non sta dandosi una mossa per conto suo, bensì sta ottemperando gli obblighi di un contratto che ha siglato con la RAS per il cablaggio ADSL nei comuni con oltre 2000 abitanti ENTRO Luglio 2008.

Lo strano di tutta la faccenda è che, nell'ambiente, sentendo tre persone hai tre diverse versioni di come stanno andando le cose; è un vero mistero, nessuno si sbottona. Ho quasi l'impressione di trattare segreti militari invece di informazioni sul cablaggio del territorio. Dato che, come sempre succede in Italia, occorre fare la media tra tutte le dichiarazioni, sarei dell'opinione che, con tutta probabilità verso settembre dovrebbe essere attiva l'ADSL a San Sperate.

Una cosa che tutti i cittadini dei luoghi tagliati fuori dall'ADSL possono fare è coinvolgere le Amministrazioni Comunali nella lotta, facendo scrivere dal Sindaco due righe sia alla Telecom che alla RAS, se non altro vi è un documento che, comunque, non può essere ignorato da nessuno.

Altra cosa che ho scoperto è il fatto che noi in Sardegna abbiamo una dorsale in fibra ottica niente male, dovrebbero esserci circa 1800 Km di cavi già posati ed operativi; una parte di questa dorsale corre parallela alla SS 131, per cui, tutti i comuni che stanno sulla SS 131 potrebbero avere l'ADSL praticamente subito. Veramente il collegamento ad alta velocità c'è praticamente i tutti i comuni: secondo voi il collegamento telematico presente in tutti gli uffici postali è effettuato a 56K? Io credo di no (almeno in comuni oltre 2000 abitanti).
Nel caso mi stia sbagliando, fatemi sapere.....

02 maggio 2007

Evviva la burocrazia!

Diciamo che sono stufo. E' quasi un mese che ricevo non meno di quattro messaggi al giorno dalle Poste Italiane, messaggi che mi chiedono di inserire i miei dati per riattivare il mio conto BancoPosta. Se considerate il fatto che non ho mai avuto un conto alle Poste, capirete subito che trattasi della solita spoof-mail.
Mi spiego meglio (per coloro non sapessero di che parlo).
Da parecchio tempo a questa parte una serie di furboni inviano a tappeto mail spacciandosi per Istituti di Credito o similari con la richiesta di immettere i propri dati sul loro sito (cammuffato da banca o altro) per poterli verificare. Ovviamente trattasi di truffa informatica, ovvero un tentativo di furto di identità elettronica, chiaramente con lo scopo di rubare i dati ed utilizzarli per attività illecite. Per farla breve provate a dare i vostri dati di un conto corrente on-line o carta di credito e poi vedrete in quanto vi prosciugano il conto.
Ovviamente ritengo che vi siate tutti fatti furbi e nessuno di voi caschi nel tranello.
Nel caso non lo sappiate esiste un indirizzo telematico per segnalare queste mail truffa alle autorità competenti (nel nostro caso la Polizia di Stato).
Però la cosa funziona così:
Una volta che ricevete una mail truffaldina, da buoni cittadini segnalate la cosa alle autorità, quindi inoltrate la mail incriminata al seguente indirizzo: poltel.ca@poliziadistato.it firmando la mail.
La cosa sembra finire lì in quanto non riceverete mai una mail di notifica ricevimento messaggio.
Da buon cittadino desideroso di aiutare le autorità a sgominare queste bande di malfattori, dopo la trentesima mail fasulla di Poste.it, ho segnalato tramite mail il problema e mi sono messo ad aspettare un riscontro. Dopo una settimana ho telefonato ed un cortesissimo agente mi ha spiegato che dovevo inoltrare la denuncia recandomi in Questura e producendo le mail ricevute.
Il computer su cui ho la posta è una workstation professionale che pesa oltre 20 Kg. Secondo voi mi dovrei portare a spalla un simile monumento (con monitor e tastiere incluse che tanto non troverei in giro) sino alla Questura per far vedere e scaricare le mail onde poter portare avanti la procedura?
Sapete che faccio ogni volta che mi arrivano queste mail?
Le cestino sperando che anche le altre persone che le ricevono facciano altrettanto e rido pensando a come la burocrazia italiana faccia di tutto per intralciare le cose.
E poi ci lamentiamo che i truffatori impazzano sulla rete....

Grazie a voi

Salviamo il salvabile ha superato i 3000 accessi da Febbraio (data da cui ho inserito i counter del sito). Dal mio punto di vista personale è stato un enorme successo e per questo voglio ringraziare voi lettori (affezionati e non) che mi seguite quotidianamente in questo percorso di denuncia di ciò che non va bene.
In questi tre mesi ho parlato di Tuvixeddu (principalmente), di miniere d'oro in disgrazia, di ADSL latitante ed altre cose. Di tante piccole e grandi cose che non vanno come dovrebbero. Ho cercato, ove possibile, di sdrammatizzare gli argomenti senza, peraltro, sminuirne la gravità; insomma di usare l'arma dell'ironia ove possibile. Ho sempre pubblicato fatti comprovati ed attendibili senza cadere nella tentazione di usare i boatos per fare colpo su voi lettori.
Una media di 1000 visitatori unici al mese è un gran bel risultato. Se avessi optato per un diverso tipo di controllo di accessi al sito i valori si sarebbero perlomeno quadruplicati; questo perchè il controllo che faccio sul sito conteggia, per ogni computer, un accesso al giorno. Ossia se Tizio accede 4 volte in una giornata a questo sito, viene conteggiato una sola volta (contrariamente a qanto avviene con i soliti sistemi) e dalle analisi fatte sul traffico ho notato che più dell'80% dei visitatori accede a questo sito almeno tre volte al giorno.
Questo riconoscimento da parte vostra è quanto di meglio un blogger possa desiderare e, sapendo che mi seguite, vado avanti anche per voi.
Grazie a tutti
SeuDeu

27 aprile 2007

Sono d'accordo

Certe volte, leggendo tra le righe, si trovano molte spiegazioni a fatti che non si spiegano bene se letti in maniera canonica. Ma andiamo con ordine.
Ieri, praticamente in concomitanza con l'inaugurazione della mostra di Villa Pollini, il Soprintendente Dott. Vincenzo Santoni ha iniziato a salutare tutti i suoi collaboratori del MiBAC perchè dal 1° Maggio lascia il suo posto per limiti di età (un modo elegante per dire che va in pensione) e, ovviamente ha parlato del suo excursus come Soprintendente alla tutela dei Beni Archeologici. Tra le varie cose che ha detto una mi ha particolarmente colpito: la sua posizione contro la gestione dei beni ambientali da parte della RAS; ritiene che debba essere una prerogativa delle Stato.
La cosa mi ha fatto suonare dei campanellini d'allarme: perchè un'affermazione del genere?
Che cosa sta o, meglio, starà per succedere? Che scenari si prospettano per il futuro sulla tutela dei Beni Ambientali ed Archeologici sino ad oggi affidati al MiBAC?
E' un messaggio trasversale per chi sa capire?
Il fatto che ritenga sia meglio che questo settore debba essere ancora gestito dallo Stato e non passi ad Enti Locali mi suona abbastanza inquietante. Senza andare molto lontano basta ricordare Tuvixeddu: dall'oggi al domani è stato bloccato tutto (e tutto è caduto nel dimenticatoio) e questo mi sembra che la dica abbastanza lunga sull'argomento.
Parliamoci chiaro: la competenza e l'esperienza di chi lavora nel MiBAC è, sempre e comunque, di gran lunga superiore a quella che possono avere altre figure (quanto si voglia competenti) che si cimentano nello stesso campo.
In realtà si sono buttate nella mischia persone che hanno, probabilmente, una buona preparazione teorica ma mancano completamente della visione d'insieme che può avere uno staff che lavora da una vita nel settore. Non c'è storia. Usando un paragone calcistico, MiBAC batte “Resto del mondo” 4-0.
Se poi vogliamo andare a verificare anche di quali mezzi dispone il MiBAC per svolgere il proprio lavoro allora le differenze diventano siderali: si parla di un sistema informatico integrato all'avanguardia che permette loro di avere una visuale globale di tutta la situazione e poter far interagire vari settori con sistemi incrociati. Tutto questo ben di Dio informatico, attualmente per uso interno, viene sviluppato anche per poter dare un servizio interattivo fruibile anche dalla collettività, con tutti i vantaggi immaginabili dall'avere a disposizione un simile mezzo di consultazione.
Soltanto questo basterebbe per ribadire la primogenitura del MiBAC alla gestione a 360° dei beni del territorio ma c'è anche dell'altro.
Per quanto si possa parlare male della struttura statale si parla sempre di una struttura solida con persone capaci (si lo so che vi sono anche persone meno capaci ma andate a vedere negli altri settori quanti scarsi ci sono e ne riparliamo) con qualcosa che i tanti chiaccheroni che hanno detto le loro verità nell'affare Tuvixeddu non hanno: il senso della misura e la consapevolezza del ruolo che ricoprono ed impone loro il senso della misura.
Per capirci meglio: la struttura MiBAC (lo Stato) ha abbastanza esperti entro la sua organizzazione per poter gestire il proprio lavoro, un Ente Locale (RAS) che non ha mai gestito realmente cose del genere ha bisogno di nominare consulenti esterni con tutto quello che ne consegue.
Si dice in giro che il consulente lavora per chi lo paga meglio e non è detto che prenda un solo stipendio. E' una cattiveria vero?

L'anagrafe Einsteniana - Epilogo

Tutto è bene quel che finisce bene, il certificato è stato fatto. Unitamente a qualche spiegazione che, ovviamente, vado a raccontarvi..
L'inghippo stava nel fatto che esistono degli articoli di legge che permettono di ottenere il certificato in carta libera (ossia evitando i costosissimi bolli), citando uno di quegli articoli di legge nella causale di richiesta si ha il certificato in carta libera. Bastava saperlo....
Inoltre gli articoli di legge che determinano l'esenzione sono affissi nella bacheca (ogni ufficio pubblico ha la sua bacheca). Ho verificato di persona e le cose stanno realmente così anche se il tutto è scritto in caratteri troppo piccoli per cui se poco poco si ha difficoltà di lettura è finita: si legge una riga indistinta.
Comunque il certificato è stato fatto. Le differenze tra le due circoscrizioni era solamente che da una parte volevano scritti gli articoli di legge nella causale e nell'altro è bastato spiegare a cosa serviva.
In sintesi un problema di rapporti col pubblico; purtroppo vi sono molti impiegati che dimenticano il piccolo particolare che trattano con cittadini i quali (per la maggior parte) non sono esperti di burocrazia e quindi non hanno abbastanza dimestichezza con norme legislative e si limitano a dire a cosa serve a loro.
A questo punto suggerisco al cittadino che si trova in difficoltà con un impiegato saccente (o presunto tale) questa tattica: fate una richiesta citando un articolo di legge (a piacere) con data (anno a piacere, anche se date tipo 1975 o 1981 fanno colpo sempre) con numero di comma e numero di paragrafo (sempre a piacere). L'importante che sembriate sicuri del fatto vostro (leggi: sfoderate la vostra migliore faccia di bronzo).
Funziona sempre...

26 aprile 2007

L'Anagrafe Einsteniana

Questo articolo ha come sottotitolo:
"Ufficio che vai, regolamenti che trovi".

Antefatto:
Per la presentazione di un curriculum è stato richiesto un certificato cumulativo di residenza e stato di famiglia.

I fatti:
Esordiamo con l'affermare che tale documento, in base alle leggi vigenti puo' essere prodotto come autocertificazione ma, essendo in Italia, tale norma viene regolarmente disattesa. Quindi, invece di compilare e firmare un foglio di carta in cui si attesta quanto richiesto, occorre prendersi una mezza giornata e, dopo aver trovato un parcheggio piu' o meno precario ci si infila in una circoscrizione per richiedere il certificato in questione che, stanti i regolamenti comunali costa 51 centesimi.
Qui iniziano i problemi derivati dall'approfondito studio, da parte di zelanti (??)impiegati addetti al rilascio certificati, dell'applicazione Einteniana dei regolamenti comunali.
Ovvero: tutto è relativo.
Prima di continuare sottolineo che il tempo tecnico di rilascio di questo certificato NON SUPERA i 50 secondi.
Prima fase: per almeno cinque minuti l'impiegato sostiene che il certificato non puo' essere rilasciato perchè rientra nel settore dell'autocertificazione.
Seconda fase: almeno dieci minuti persi a convincere l'impiegato che siamo stato costretti a richiedere il certificato e l'andare a richiedere certificati non è esattamente il nostro sport preferito.
Terza fase: l'impiegato acconsente a preparare il certificato ma afferma che è possibile farlo solamente con marche da bollo da 14.50 euro.
Quarta fase: dieci minuti persi a spiegare all'impiegato che la casistica di richiesta non comporta l'aggravio di bolli e l'impiegato che sostiene (a torto) il contrario. Ovviamente si chiede di parlare con un funzionario per capire meglio ma l'impiegato (altero) comunica che in quel momento il superiore è assente.
Quinta fase: onde evitare l'accusa di danneggiamento aggravato di impiegato comunale si girano i tacchi e si va via dall'ufficio lasciando nel caseggiato una spessa scia di fumo proveniente dalle proprie orecchie.

La cosa continua...
Tutto questo mi è stato raccontato con toni tra l'imbufalito e l'incredulo con una nota di rassegnazione dovuta al fatto che si esce sempre sconfitti da uno scontro con burocrazia & burocrati.
Pur non nutrendo alcun dubbio sul racconto, ho voluto verificare di persona alcune cosette ed ho scoperto che....
1- Nell'ufficio in questione gli impiegati che ricevono il pubblico non hanno i tesserini di riconoscimento come prescrive la legge, quindi sono tutti degli emeriti anonimi.
2- Ho telefonato all'ufficio in questione (qualificandomi con nome e cognome) ed un'impiegato (molto sgarbata e maleducata, per la cronaca) ha continuato a sostenere che tale certificato era rilasciato obbligatoriamente in bollo; alla mia richiesta (peraltro legittima) di sapere con chi stavo parlando, mi ha chiuso la comunicazione (per la cronaca la telefonata è stata ascoltata col viva voce da altri testimoni che possono garantire la veridicità di questa affermazione).
3- Da buon curioso ho voluto fare la prova del nove: mi sono recato presso un'altra circoscrizione ed ho richiesto LO STESSO TIPO di certificato con la medesima causale. Morale della favola in meno di un minuto e con l'esborso di 51 centesimi l'impiegato addetto mi ha, con somma cortesia, consegnato il certificato che ora giace sulla mia scrivania.

Conclusioni...
A questo punto è evidente che, ufficio che vai, usanze che trovi e questo, considerando che trattasi di burocrazia, non mi sembra un bene per il cittadino che, oltre a perdere una giornata, quando capita tra le grinfie di simili impiegati rischia anche un travaso di bile.
Gradirei, comunque, che i Funzionari responsabili del servizio spiegassero PUBBLICAMENTE il perchè di questa disparità di trattamenti e regole prima che alle solite Iene venga in testa di realizzare un bel servizio in materia e metta tutta l'Amministrazione comunale alla berlina colpendo così anche tanti corretti funzionari ed impiegati che danno un servizio al cittadino e lo danno veramente bene.

Nota a piè pagina:
E' ovvio che su questa faccenda continuerò a martellare sino a quando non verrà fatta chiarezza (ed anche le scuse per il comportamento scorretto) col cittadino, d'altronde i dipendenti pubblici INCASSANO LO STIPENDIO DALLE TASSE CHE PAGHIAMO NOI CITTADINI quindi, in ultima analisi noi Cagliaritani siamo i loro datori di lavoro.
Un po' di rispetto, no?

Informarsi, informarsi....

Il 18 Aprile su "Il Sardegna", a pag 24 si leggeva un articolo a firma di Ennio Neri dal titolo:
"Il caso. Dalla galleria di Sant'Arennera a villa Pollini: il lungo elenco dei siti che nessuno visiterà".
Il giornalista era, evidentemente, poco informato almeno su Villa Pollini.
Cerco di colmare questa sua lacuna informandolo che oggi (26 Aprile) viene inaugurata la mostra a Villa Pollini.
Ovviamente aperta al pubblico.

24 aprile 2007

Gli Indiana Jones del Liceo Siotto

Ieri sera ero al Liceo Siotto di Cagliari per la presentazione di una pubblicazione particolarissima dal titolo: "Facciamo uno scavo! Scuola e Archeologia a Santa Gilla".
In realtà si tratta di un libretto di una trentina di pagine con una peculiarità: è stato realizzato dagli studenti del Liceo Siotto.
Il progetto è nato da una collaborazione tra il Liceo Siotto e la Sovrintendenza Archeologica di Cagliari, con quest'ultima che ha messo a disposizione i suoi esperti nel campo dell'archeologia per insegnare ai ragazzi le metodologie dell'archeologia. Questa collaborazione tra MIBAC ed insegnanti del Siotto ha permesso agli studenti di realizzare un'autentica campagna di scavo nell'area dell'ex deposito Agip di Santa Gilla dove, notoriamente, vi sono una quantità di reperti archeologici.
Siccome so perfettamente che questo articolo verrà letto anche (e sopratutto) da tanti "addetti ai lavori" prontissimi a gridare "al sacrilegio, al sacrilegio" per aver fatto toccare da mani non "professioniste" reperti archeologici (leggi reperti danneggiati da mani di ragazzi), voglio rassicurarli subito dicendo che tutti i reperti sono stati maneggiati con la massima cura (essendo stati gli studenti seguiti passo passo dallo staff tecnico-archeologico del MIBAC).
Finalmente qualcosa di nuovo e di positivo: un'autentica ventata di aria nuova e, perchè no, un modo per far conoscere ai ragazzi un mondo che, se visto con i giusti occhi ha i suoi lati affascinanti nonostante si tenda a renderlo incomprensibile con pubblicazioni pesanti e, spesso fini a se stesse per quanto incomprensibili.
Ho letto la pubblicazione e, devo dire, mi è piaciuta molto com'è stata impostata e realizzata: poche parole scritte in un linguaggio comprensibile che hanno spiegato teorie e tecniche ed una notevole quantità di fotografie e disegni che hanno reso la pubblicazione piacevole e comprensibile alla lettura.
Ovviamente in questa realizzazione traspare l'impegno e la bravura didattica degli insegnanti del Siotto coinvolti nel progetto ma, sopratutto, la bravura didattica degli specialisti del MIBAC nell'aver saputo spiegare ai ragazzi la metodologia di lavoro in termini piani e facilmente assimilabili.
Un plauso anche allo sponsor ENI, che ha contribuito alle spese di pubblicazione del libro.
Seduto negli ultimi posti dell'Aula Magna del Siotto ho ascoltato, tra il divertito ed il commosso, gli studenti raccontare come hanno realizzato questa pubblicazione. Divertito perchè mentre parlavano davanti ai "grandi" si percepiva una certa soggezzione nel parlare, commoventi perchè hanno parlato della loro pubblicazione con grande modestia, come commentare il brillante svolgimento di un compito molto impegnativo senza cercare il merito personale.
La mia impressione personale è stata, ascoltanto tutti gli interventi, di un gioco di squadra collettivo dove gli sforzi dei singoli si sono sommati nella pubblicazione. Niente assoli da parte di nessuno, cosa assolutamente sorprendente di questi tempi.
E' stata una bella presentazione di un bel lavoro ben svolto da studenti intelligenti coadiuvati da insegnanti sensibili ed esperti MIBAC competenti. Un'iniziativa interessante e priva di fronzoli e pomposità.
Veramente bravi. Tutti.
Forse per questa mancanza di pomposità ha fatto si che tanti "esperti & addetti ai lavori" del settore disertassero la presentazione....

23 aprile 2007

La colpa è sempre degli altri

Rientro da un weekend passato ad una ventina di chilometri da Cagliari e da mille anni luce dalla tecnologia, sembra assurdo ma è così. Esci da Cagliari e ritorni indietro nel tempo di almeno 15 anni: ADSL e banda larga sembrano esistere solamente nei romanzi di fantascienza non nella realtà distante pochi chilometri. Situazioni allucinanti: ore per scaricarsi la posta tramite una connessione paleozoica, pagine internet che si aprono (quando lo fanno) con una velocità di poco superiore a quella che impiega l'erba a spuntare e via orripilando. E cittadini inferociti col sistema che li lascia confinati nei sobborghi dell'informatica; interi paesi che vengono chiusi in riserve indiane informatiche perchè sono poche e non rappresentano un guadagno per Telecom (e neppure per Tiscali) quindi accuratamente ignorate, salvo ricordarsi dei loro problemi in campagna elettorale.
Quello che mi fa andare in bestia è il "muro di gomma" che viene eretto davanti queste realtà: chi dovrebbe dare delle risposte glissa, dice altro, svicola, chiama in causa problemi esterni ma resta saldamente avvitato alla sua poltrona. E' il solito italico sistema per cui, se qualcosa non va, la colpa è sempre "degli altri" non meglio identificabili.
E noi sempre qui ad aspettare che le cose cambino.
Ma vi sembra giusto?

19 aprile 2007

ADSL si, ADSL no, ADSL forse

Torniamo alle cose serie (purtroppo).
Ho due notizie: una buona ed una cattiva.

Prima vi racconto quella buona...
Giusto per capire qualcosa su come stanno (ed andranno) le cose con l'ADSL nei piccoli centri, mi sono rivolto, simulando di essere un utilizzatore del luogo, al 187 per sapere quando Telecom si deciderà ad attivare il servizio ADSL nei piccoli centri.
Per l'esattezza mi sono "travestito" da utente di: San Sperate, Serramanna, Nuraminis e Villanovafranca. Tralasciando i commenti per il tempo trascorso ad ascoltare le solite tiritere che ti appioppano per almeno 10 minuti (chi ha contattato il 187 sa di che parlo) passo a raccontare come è andata.
Gli operatori mi hanno comunicato che, in base a quanto sanno gli allacci dovrebbero essere realizzati entro l'estate almeno per i comuni di cui ho chiesto.

Ora quella cattiva....
Dovete sapere che conosco un tecnico che lavora in Telecom (squadre tecniche di installazione) a cui, ovviamente ho rivolto la stessa domanda. La risposta pero' è stata molto diversa, mi ha detto che nei loro piani lavorativi di allacciare questi comuni non se ne parla neanche.

La mano destra non sa quello che fa la sinistra o cosa?

I falsi del Cavaliere

Di solito non mi occupo di scoop fatti ai danni dei vips, ma questa volta qualcosa mi ha colpito ed ho dato un'occhiata piu' professionale alle foto e......
Andiamo con ordine: la solita Sua Emittenza è, sembrerebbe, nell'occhio del ciclone per via di certe foto scattate nella sua modesta (?) dimora in Sardegna circondato da splendide fanciulle.
Ovviamente la cosa è finita su tutti i giornali e via al solito discorso di privacy, mettere paletti eccetera. Sarebbe tutto regolare assistere ad un dibattito sulla privacy se fosse stato realizzato realmente uno scoop ma trattasi di UN FALSO.
Vi spiego il perchè.
1-Si è detto che le foto sono state scattate al di fuori della residenza. Se fosse vero, il fotografo avrebbe dovuto usare una focale spaventosa, almeno un 2000 mm. Usando focali cos' spinte le fotografie risulterebbero con la prospettiva completamente schiacciata e non avrebbero profondità di campo, cosa che non è.
Senza contare che, scattando a grande distanza, i soggetti risultano sempre offuscati, a prescindere della qualità degli obiettivi, poichè tra obiettivo e sogetto si frappone (come minimo) il pulviscolo atmosferico che, per quanto possa essere in quantità minime, data la distanza crea comunque l'effetto caratteristico di velatura. Ragion per cui le foto sono state scattate all'interno della residenza, presumibilmente ad una distanza massima di 30 metri.
2- Entrare a Villa Certosa senza essere visti forse potrebbe riuscirci l'uomo invisibile data la sorveglianza ed i sistemi di controllo esistenti entro il sito. Quindi chi scattava era quantomeno conosciuto dai frequentatori.
3- L'angolazione di scatto è costante, secondo le simulazioni al computer si desume che le foto siano state scattate da un'altezza di 5/6 metri (piu o meno al primo piano di una villa).
4- Le foto sono state scattate con una macchina professionale e poi, tramite Photoshop, sono state "sgranate" per dare l'impressione dello scatto "rubato" da grande distanza; infatti questo procedimento, ad un occhio esperto, salta agli occhi subito per l'artificiosità della distorsione dei dettagli.
5-La resa cromatica quasi reale delle fotografie. Quando si scatta a grande distanza, per le ragioni esposte al punto 1, si ha una tipica alterazione cromatica, solitamente verso il magenta/rosso, cosa che non è presente nelle foto.
Conclusione: Le foto sono state scattate con l'approvazione del soggetto quindi non si tratta di uno scoop ma di un falso bello e buono. Resta da vedere se il bidone l'ha tirato il Cavaliere alla rivista o erano entrambi d'accordo...
Un invito a Sua Emittenza: la prossima volta che ha bisogno di realizzare un tarocco, mi contatti: li so fare molto meglio di quelli che ha commissionato.

18 aprile 2007

Digital Divide - NOVITA'

Come promesso, sono andato a cercare documenti riguardo cosa succede con la banda larga in Sardegna ed ho trovato cose molto interessanti sul sito della RAS.
I primi due sono dei link che riportano a dichiarazioni e documentazione ufficiale RAS:
http://www.regione.sardegna.it/j/v/25?s=13166&v=2&c=18&t=1
http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_19_20051130133932.pdf (Ndr documento del 2005)
Ma la notizia piu' interessante ve la riporto integralmente (almeno la prima parte) in quanto veramente "a cinque stelle":
"CAGLIARI, 30 MARZO 2007 -E' stato firmato oggi dal Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, il testo di un accordo già sottoscritto dal Presidente della Regione, Renato Soru, per lo sviluppo della banda larga in Sardegna, e in modo particolare per l'estensione delle iniziative per il superamento del divario digitale e l'interconnessione della pubblica amministrazione. Le risorse destinate all'attuazione di questo programma sono 36 milioni di euro, di cui 22 milioni resi disponibili dallo Stato e 14 milioni dalla Regione Sardegna, questi ultimi già programmati con la delibera della Giunta regionale dell'11 ottobre 2006. La realizzazione di tutti gli interventi previsti da questo accordo di programma sarà completata entro il 30 giugno 2008.
Il Ministero provvederà a trasferire i 22 milioni di risorse statali alla Regione in due tempi: 12 milioni di euro entro 60 giorni dalla stipula dell'accordo e 10 milioni entro il 30 giugno 2008. Queste risorse consentiranno di estendere l'intervento di diffusione della banda larga per mezzo della fibra ottica, collegando un maggior numero di comuni, tra quelli attualmente sprovvisti di infrastrutture, fino a includere anche i comuni con popolazione non inferiore a 2000 abitanti. Serviranno inoltre a estendere la rete telematica regionale per le sedi degli enti regionali e delle Aziende sanitarie........"

Ad ogni buon fine il link per la consultazione integrale è:
http://www.regione.sardegna.it/j/v/25?s=43668&v=2&c=18&t=1

A presto

17 aprile 2007

ADSL si ADSL no

L'articolo precedente dal titolo “Digital Divide” non sarà un episodio sporadico ma è il primo di una serie che posterò sull'argomento. Argomento che, per ragioni professionali, conosco molto bene dal punto di vista teorico, pratico e delle sue implicazioni socio-culturali.
In ultima analisi, trascendendo dall'ottica puramente tecnica, si tratta di cultura. Cultura da attingere da una rete globale, usufruirne e condividerla. Ritengo un autogol politico il non realizzare in tempi brevissimi il cablaggio globale in Sardegna. Parlare di costi ingenti è un controsenso; alla fine dei conti verrebbe a costare molto di più il mantenere lo status quo, Si sta parlando, badate bene, di un bene, tutto sommato, immateriale; nel senso che non sono i costi di cablaggi, centraline, router e quant'altro, bensì i costi dovuti alla mancata cultura, al mancato lavoro con le sue mancate prospettive.
Pensiamo agli studenti: per poter studiare si ha la necessità di avere accesso alle informazioni. In ogni centro abitato si avrebbe bisogno quindi di biblioteche molto ben fornite che hanno un costo notevolissimo (si parla di libri cartacei), a questo si andrebbe a sommare il costo di fotocopie o fogli per appunti, senza contare il tempo che si andrebbe a perdere nel dover cercare manualmente un'informazione spulciando una serie più o meno lunga di pubblicazioni.
Lasciando le cose come si andrebbe a realizzare una politica classista identica a quella che, a parole, si è (così dicono) eliminata: chi vive in una città o paese servita dall'alta velocità ha possibilità di condurre gli studi in un modo, gli altri, sprovvisti di tale mezzo, si troverebbero in una situazione di handicap culturale.
E questo sarebbe il modo in cui dovremmo fare la concorrenza al resto d'Europa?
Ma fatemi il piacere!

Digital Divide

Tanti anni addietro ricordo un'incredibile avventura tecnologica nata in Via Regina Margherita, piu' precisamente nei locali de L'Unione Sarda. Nello scantinato erano stati montati due enormi Server e nei piani superiori un'infinità di computer: stava nascendo Video On Line (VOL per gli addetti ai lavori). Il primo Internet Provider di un certo spessore in Italia. Erano i tempi dei modem a 19.2 K; un'altra era.
Ma era un inizio: entusiasmante.
Poi è arrivata Tiscali, altro fenomeno a livello nazionale ed oltre.
A questo punto ci si aspetterebbe che in Sardegna, culla di Internet, sia una totale interconnessione informatica ad alta velocità.
Nulla di piu' falso.
Basta uscire di qualche chilometro dai capoluoghi di provincia e si ritorna al vecchio modem analogico. Di ADSL nemmeno l'ombra.
Questo nonostante su qualsiasi mezzo di informazione ci si riempie la bocca di paroloni informatici, di interconnessione globale ed altri termini di informatichese di cui, molto probabilmente, non se ne conoscono i significati.
Va bene che tanta gente parla solo per dare aria alla bocca ma c'è un limite a tutto.
Anche se non è risaputo, qui in Sardegna sono stati cablati circa 1800 Km di rete in FIBRA OTTICA (basta sapere che una parte passa parallela alla SS 131) ma (esclusi certi collegamenti) nessuno ne puo' usufruire. Perchè?
Collegare una centralina di smistamento segnali da una dorsale in fibra ottica ha un costo minimo sia in termini economici, sia in termini di tempi realizzativi.
Perchè le cose non vengono realizzate?
Forse perchè questi lavori vengono effettuati da TELECOM (che, a quanto mi risulta, ha vinto la gara d'appalto con la RAS per questo lavoro) e TELECOM non ha nessun interesse a vedere cablati i piccoli comuni.
Questo perchè con la legge "dell'ultimo miglio", una volta cablata la rete dovrebbe combattere con la concorrenza degli altri Internet Provider (leggere Tiscali e, forse, FastWeb) che lentamente, ma con continuità, stanno portando via clienti alla TELECOM, ovvero ad Alice; servizio pessimo e con costi altissimi.
Viene da sè che, dovendo trattare con simili società (leggetevi i giornali e vi sarete fatti un'idea), dovremo aspettare parecchio altro tempo prima di vedere una linea piu' veloce di un modem analogico nei paesi della Sardegna.
A meno che il nostro Presidente della Regione, Renato Soru, non si ricordi d'improvviso di essere stato il creatore di Tiscali e, memore di cio' non smuova le cose affinchè diminuisca il Digital Divide in questa isola che, non sembra, ma è molto piu' tecnologica del resto d'Italia (e d'Europa).

04 aprile 2007

I semafori arancioni

Ciao a tutti, sapevate che, attraversando la strada col semaforo arancione, nel caso in cui si venga investiti da un veicolo, l'assicurazione dell'investitore NON è tenuta a risarcire l'investito (concorso di colpa)?
Quindi occhio quando attraversate al semaforo e scatta (dopo nemmeno 10 secondi) l'arancione: da quel momento state muovendovi a vostro rischio e pericolo.