14 giugno 2007

ABBANOA: Acqua da tutte le parti

Normalmente non pubblico mail altrui ma questa mi ha molto colpito e quindi faccio un'eccezione.

Sono un cittadino italiano che, avendo uno stipendio (quindi le tasse già trattenute alla fonte), non puo' fare l'evasore fiscale.
Come tantissimi devo pagare tutto (tra un po' anche l'aria che respiro), compresa l'acqua.
Che pago, stranamente come "non residente" ovvero CINQUE VOLTE DI PIU' di quanto dovrei.
Stranamente, nonostante l'autocertificazione, non risulto residente dove abito e quindi per Abbanoa sono considerato un "turista di afforasa" da mungere a piacimento.
Ho ricevuto le bollette (il discorso di aumenti retroattivi lo affronterò un'altra volta) e, leggendole bene, ho scoperto l'inghippo: pago di piu' perchè Abbanoa ha deciso che non risiedo dove risiedo (scusate il bisticcio) ma da un'altra parte e quindi:SUPERTASSA!
Telefonato al numero verde (patetico call center popolato di personaggi maleducati) mi sento dire che devo telefonare ad altri uffici.

PRIMA CONSIDERAZIONE:
Evidentemente un numero verde il cui unico compito è quello di comunicare ALTRI numeri di telefono a cui rivolgersi è perfettamente inutile oppure è un carrozzone dove (come ben si sa) pochi guadagnano un mucchio di soldi e tanti fanno gli schiavi a 400 euro (quando va bene).

Ma andiamo avanti.
Leggo sul giornale di ieri che Abbanoa ha ammesso di aver fatto pasticci con le autocertificazioni e (leggere ilSardegna del 13/06/07) ammette che le bollette con questi errori macroscopici possono non essere pagate.

SECONDA CONSIDERAZIONE:
Provate a non pagare queste bollette, non vi sarà chiesto piu' nulla per un congruo lasso di tempo, salvo dopo qualche anno trovarvi una richiesta di pagamento stratosferica con interessi di mora (o, comunque, spese varie) ben oltre lo strozzinaggio.

Andiamo ancora avanti.
Mi prendo un giorno di ferie e mi reco presso gli uffici di Abbanoa per capire che fine ha fatto la mia autocertificazione e, dopo essere stato scaricato, in prima battuta, dall'impiegato di turno, sono stato ricevuto dal responsabile del servizio (potenza della citazione delle leggi sulle responsabilità delle procedure declamate ad alta voce) che si è giustificato con una improbabile scusa di problemi di informatizzazione.

TERZA (ed ultima) CONSIDERAZIONE:
Una società puo' impunemente fare quello che vuole senza che nessuno si assuma una responsabilità. In questo caso specifico dove si puo' tranquillamente ipotizzare un reato di truffa (perchè di questo si tratta quando si fa OBBLIGATORIAMENTE pagare una cifra che non compete) e nessuno è responsabile, la dice lunga su come funzionano le cose.
Ancora piu' preoccupante è che i nostri amministratori non abbiano preso una posizione in materia.
Ricordo che, in qualsiasi altra parte del mondo, una cosa del genere avrebbe comportato una quantità di teste cadute alquanto congrua ed immediate scuse agli utenti incappati in questo problema.
Ma, occorre sempre ricordarlo, siamo in Italia dove queste società che gestiscono i nostri beni comuni sono create come luogo di sistemazione o di politici obsoleti oppure di "figliocci" dei potenti di turno i quali, essendo competenti nell'arte del "lustro", possono impunemente continuare a restare avvitati alle loro poltrone e vessare tutti coloro i quali non rientrano nella categoria degli "eletti".
In tutti i sensi.
Fintanto che la gente non perde definitivamente la pazienza e, mi sa, si stiamo andando vicini.


MIA CONSIDERAZIONE:
In compenso, per risparmiare sulle spese, hanno licenziato i tecnici del telecontrollo di Cagliari.
Infatti hanno scoperto che se c'è una perdita d'acqua ci sono sempre i cittadini che avvisano, quindi perchè spendere in altri stipendi?
Meglio, magari, aumentare i propri.
O no?

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