La città assediata: Epolis
Epolis.....
Un'altra attività innovativa che corre serissimi rischi di tacere.
Ovviamente non mi fa piacere che un gruppo di informazione svanisca nel nulla.
L'informazione va salvaguardata a prescindere. Su questo non c'è da discutere.
Questa vicenda mi fa tornare indietro nel tempo e mi riporta alla memoria una persona che non è mai stata citata abbastanza per il suo spirito e le sue idee innovative: Nicola (Nichi) Grauso.
A prescindere da quello che si può dire del suo lato umano, sicuramente Grauso ha portato in questi ultimi 30 anni (eh già, il tempo passa) una ventata di innovazione superiore a quanta se ne possa essere vista in un secolo e questo, badate bene, è riferito alla nostra Italia e non solo alla Sardegna.
Per coloro che pensano che stia esagerando, spiego di cosa intendo.
Già nei primi anni 70, Nichi ha una visione del futuro prossimo dei media e crea la seconda televisione via cavo in Italia: TeleCagliari.
Circa due anni dopo apre Radiolina, prima radio commerciale (all'epoca radio libera) della Sardegna (e tra le prime in Italia).
Nel frattempo capisce che, a causa dei costi elevatissimi dei cablaggi e che un servizio a pagamento (per quanto basso sia il canone) non ha un grande futuro, ed apre la terza televisione via etere in Italia: Videolina.
Passano gli anni e decide di cimentarsi anche nel campo della carta stampata; acquisisce l'Unione Sarda.
Ma il vero colpo di genio lo ha nel momento in cui capisce che il futuro sta in una nuova cosa di cui tutti iniziano a parlare (spesso senza cognizione di causa): il web, la Rete (Internet per chi non l'avesse capito).
Nasce così Video On Line, il primo vero Internet Provider d'Italia.
La cosa, all'epoca, ha messo a rumore un po' tutto il mondo; basta a dire che persino personaggi come Nicholas Negroponte si è scomodato a visitare Video On Line per studiarne sia il fenomeno, sia gli sviluppi.
Ultima "visione" (in ordine di tempo) di Nichi è stata l'editoria elettronica, quindi un giornale nato principalmente per vivere in rete ed anche su carta stampata.
Arriviamo quindi al progetto Epolis, nato inizialmente con Il Giornale di Sardegna, rinominato successivamente IlSardegna.
Tutte queste attività che ho elencate, Grauso le ha dovute cedere ed ho l'impressione che anche Epolis farà la stessa fine.
Quello che non mi torna è come mai, nonostante le capacità imprenditoriali e gestionali di Grauso, alla fine si ritrovi con le sue attività in crisi e sia costretto a cederle.
Poi non appena cedute, stranamente, ricominciano a fiorire e svilupparsi.
Il lettore piu' attento avrà subito notato che l'elenco di attività appena elencate rappresentano dei poteri mediatici importanti: una radio, una televisione, un Internet provider, una catena di giornali on-line ed hanno tutte lo stesso comune denominatore: sono dei media innovativi.
Nuove strade dell'informazione che rendono quasi obsolete le precedenti e danno al proprietario un potere immenso.
Forse troppo agli occhi di qualcuno.
Nessuno, per quanto forte e capace sia può combattere contro tutti, quindi "ubi maior, minor cessat".
Quello che non si dice sulla crisi di Epolis è che stiamo assistendo ad una guerra di conquista di un gruppo di giornali, preziosissimo per la sua peculiarità ed unicità e, come in tutte le guerredi conquista, si stringe d'assedio il nemico sin tanto che non si arrende per le privazioni e poi gli si occupa la città.
Epolis. Appunto.
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