17 aprile 2007

Digital Divide

Tanti anni addietro ricordo un'incredibile avventura tecnologica nata in Via Regina Margherita, piu' precisamente nei locali de L'Unione Sarda. Nello scantinato erano stati montati due enormi Server e nei piani superiori un'infinità di computer: stava nascendo Video On Line (VOL per gli addetti ai lavori). Il primo Internet Provider di un certo spessore in Italia. Erano i tempi dei modem a 19.2 K; un'altra era.
Ma era un inizio: entusiasmante.
Poi è arrivata Tiscali, altro fenomeno a livello nazionale ed oltre.
A questo punto ci si aspetterebbe che in Sardegna, culla di Internet, sia una totale interconnessione informatica ad alta velocità.
Nulla di piu' falso.
Basta uscire di qualche chilometro dai capoluoghi di provincia e si ritorna al vecchio modem analogico. Di ADSL nemmeno l'ombra.
Questo nonostante su qualsiasi mezzo di informazione ci si riempie la bocca di paroloni informatici, di interconnessione globale ed altri termini di informatichese di cui, molto probabilmente, non se ne conoscono i significati.
Va bene che tanta gente parla solo per dare aria alla bocca ma c'è un limite a tutto.
Anche se non è risaputo, qui in Sardegna sono stati cablati circa 1800 Km di rete in FIBRA OTTICA (basta sapere che una parte passa parallela alla SS 131) ma (esclusi certi collegamenti) nessuno ne puo' usufruire. Perchè?
Collegare una centralina di smistamento segnali da una dorsale in fibra ottica ha un costo minimo sia in termini economici, sia in termini di tempi realizzativi.
Perchè le cose non vengono realizzate?
Forse perchè questi lavori vengono effettuati da TELECOM (che, a quanto mi risulta, ha vinto la gara d'appalto con la RAS per questo lavoro) e TELECOM non ha nessun interesse a vedere cablati i piccoli comuni.
Questo perchè con la legge "dell'ultimo miglio", una volta cablata la rete dovrebbe combattere con la concorrenza degli altri Internet Provider (leggere Tiscali e, forse, FastWeb) che lentamente, ma con continuità, stanno portando via clienti alla TELECOM, ovvero ad Alice; servizio pessimo e con costi altissimi.
Viene da sè che, dovendo trattare con simili società (leggetevi i giornali e vi sarete fatti un'idea), dovremo aspettare parecchio altro tempo prima di vedere una linea piu' veloce di un modem analogico nei paesi della Sardegna.
A meno che il nostro Presidente della Regione, Renato Soru, non si ricordi d'improvviso di essere stato il creatore di Tiscali e, memore di cio' non smuova le cose affinchè diminuisca il Digital Divide in questa isola che, non sembra, ma è molto piu' tecnologica del resto d'Italia (e d'Europa).

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