La colpa è sempre degli altri
Rientro da un weekend passato ad una ventina di chilometri da Cagliari e da mille anni luce dalla tecnologia, sembra assurdo ma è così. Esci da Cagliari e ritorni indietro nel tempo di almeno 15 anni: ADSL e banda larga sembrano esistere solamente nei romanzi di fantascienza non nella realtà distante pochi chilometri. Situazioni allucinanti: ore per scaricarsi la posta tramite una connessione paleozoica, pagine internet che si aprono (quando lo fanno) con una velocità di poco superiore a quella che impiega l'erba a spuntare e via orripilando. E cittadini inferociti col sistema che li lascia confinati nei sobborghi dell'informatica; interi paesi che vengono chiusi in riserve indiane informatiche perchè sono poche e non rappresentano un guadagno per Telecom (e neppure per Tiscali) quindi accuratamente ignorate, salvo ricordarsi dei loro problemi in campagna elettorale.
Quello che mi fa andare in bestia è il "muro di gomma" che viene eretto davanti queste realtà: chi dovrebbe dare delle risposte glissa, dice altro, svicola, chiama in causa problemi esterni ma resta saldamente avvitato alla sua poltrona. E' il solito italico sistema per cui, se qualcosa non va, la colpa è sempre "degli altri" non meglio identificabili.
E noi sempre qui ad aspettare che le cose cambino.
Ma vi sembra giusto?
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