Tuvixeddu e Santa Gilla: risposta per Mary
Ciao, le tue due domande riguardo quale fine abbia fatto Tuvixeddu e come mai l'area di S.Gilla è rimasta fuori dal mega vincolo protettivo (?) della RAS meritano senza dubbio una risposta.
E' indubbio che Tuvixeddu sia stato condannato a morte dal vincolo RAS. Più complesso diventa capirne il perchè. E' ipotizzabile che si tratti, come tutte le scelte politiche, una questione di interessi abilmente cammuffati da ideologie (interesse non vuol dire lucro). Idem per quanto riguarda la scelta di tenere fuori dal vincolo la zona di Santa Gilla, d'altronde una scelta contraria avrebbe posto la RAS in rotta di collisione con altre due grosse realtà imprenditoriali con tutto quello che ne sarebbe potuto scaturire.
Quello che continuo a non capire è se lo scivolone lo hanno fatto i politici o qualcuno abbia messo sotto i loro piedi una serie di bucce di banana. Cercherò di spiegarmi meglio: notoriamente la RAS, non avendo istituzionalmente una struttura per la gestione dei beni paesaggistici (esiste solo sulla carta), si è vista costretta a rivolgersi a consulenti esterni. Qui, a mio parere, sono iniziati i guai.
Tutti coloro che hanno messo bocca nell'affare Tuvixeddu sono, in ultima analisi (e volendo essere generosi) soltanto dei teorici che vivono nel loro mondo fatto di teorie e pubblicazioni ma senza una reale visione pratica delle cose. Vien da sè che una cosa è chi lavora tutto il giorno in un determinato settore ed un'altra è chi le cose le ha solo studiate in teoria. Ovviamente chi vive di teorie può solo proporre teorie e queste, se non supportate da fatti non stanno nè in cielo nè in terra.
Come ho potuto abbondantemente dimostrare negli articoli precedenti, sicuramente c'erano altre persone che avrebbero potuto dire la loro con cognizione di causa su Tuvixeddu, avendoci lavorato in prima persona per anni e avendo ben chiara la visione di insieme ma, per varie ragioni (ubi maior minor cessat?) sono state lasciate in un angolo.
La cosa che mi è sempre sembrata incomprensibile (anche se quando si tratta di politica tutto è possibile) è stata la metodologia di scelta degli esperti che hanno riscritto Tuvixeddu: personaggi, sicuramente capaci, ma del tutto fuori contesto.
Aggiungiamo a questi una serie di persone che fanno parte sempre della stessa "compagnia di giro" salite sul proscenio di questa vicenda a scagliare fango su persone ed istituzioni (e beccarsi una denuncia per diffamazione a testa), le organizzazioni ambientaliste, ciascuna con un'idea diversa ed hai il quadro del perchè Tuvixeddu è praticamente morto.
C'è anche il fatto che le decisioni prese sul vincolo di Tuvixeddu non sembrano molto in linea con la vigente legislatura e quindi, con molta probabilità, la RAS (ed il Comune di Cagliari) dovrà (dovranno) sborsare uno spavento di soldi in risarcimento danni; ciò comporta, nel frattempo, il blocco totale di qualsiasi attività sino a nuovo ordine con l'ovvio degrado del colle non potendo effettuare nessun tipo di intervento.
A questo proposito il fatto che devono riprendere i lavori per la cura del sito archeologico sono balle spaziali: non c'è una lira.
Quindi, cara Mary, come avrai potuto capire, la situazione è congelata sine die, il che equivale, se te ne intendi di archeologia, alla morte del colle e del suo insediamento archeologico.
Ah, dimenticavo, sapevi che, nel caso di danno creato ad un'Amministrazione, la Corte dei Conti condanna al pagamento "in solido" chi ha creato questo danno? Ossia, nel caso di vittoria di Coimpresa in questa tenzone, i soldi li dovranno tirare fuori di tasca tutti coloro i quali hanno avuto a che fare con questa storia?
Ciao
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