L'Anagrafe Einsteniana
Questo articolo ha come sottotitolo:
"Ufficio che vai, regolamenti che trovi".
Antefatto:
Per la presentazione di un curriculum è stato richiesto un certificato cumulativo di residenza e stato di famiglia.
I fatti:
Esordiamo con l'affermare che tale documento, in base alle leggi vigenti puo' essere prodotto come autocertificazione ma, essendo in Italia, tale norma viene regolarmente disattesa. Quindi, invece di compilare e firmare un foglio di carta in cui si attesta quanto richiesto, occorre prendersi una mezza giornata e, dopo aver trovato un parcheggio piu' o meno precario ci si infila in una circoscrizione per richiedere il certificato in questione che, stanti i regolamenti comunali costa 51 centesimi.
Qui iniziano i problemi derivati dall'approfondito studio, da parte di zelanti (??)impiegati addetti al rilascio certificati, dell'applicazione Einteniana dei regolamenti comunali.
Ovvero: tutto è relativo.
Prima di continuare sottolineo che il tempo tecnico di rilascio di questo certificato NON SUPERA i 50 secondi.
Prima fase: per almeno cinque minuti l'impiegato sostiene che il certificato non puo' essere rilasciato perchè rientra nel settore dell'autocertificazione.
Seconda fase: almeno dieci minuti persi a convincere l'impiegato che siamo stato costretti a richiedere il certificato e l'andare a richiedere certificati non è esattamente il nostro sport preferito.
Terza fase: l'impiegato acconsente a preparare il certificato ma afferma che è possibile farlo solamente con marche da bollo da 14.50 euro.
Quarta fase: dieci minuti persi a spiegare all'impiegato che la casistica di richiesta non comporta l'aggravio di bolli e l'impiegato che sostiene (a torto) il contrario. Ovviamente si chiede di parlare con un funzionario per capire meglio ma l'impiegato (altero) comunica che in quel momento il superiore è assente.
Quinta fase: onde evitare l'accusa di danneggiamento aggravato di impiegato comunale si girano i tacchi e si va via dall'ufficio lasciando nel caseggiato una spessa scia di fumo proveniente dalle proprie orecchie.
La cosa continua...
Tutto questo mi è stato raccontato con toni tra l'imbufalito e l'incredulo con una nota di rassegnazione dovuta al fatto che si esce sempre sconfitti da uno scontro con burocrazia & burocrati.
Pur non nutrendo alcun dubbio sul racconto, ho voluto verificare di persona alcune cosette ed ho scoperto che....
1- Nell'ufficio in questione gli impiegati che ricevono il pubblico non hanno i tesserini di riconoscimento come prescrive la legge, quindi sono tutti degli emeriti anonimi.
2- Ho telefonato all'ufficio in questione (qualificandomi con nome e cognome) ed un'impiegato (molto sgarbata e maleducata, per la cronaca) ha continuato a sostenere che tale certificato era rilasciato obbligatoriamente in bollo; alla mia richiesta (peraltro legittima) di sapere con chi stavo parlando, mi ha chiuso la comunicazione (per la cronaca la telefonata è stata ascoltata col viva voce da altri testimoni che possono garantire la veridicità di questa affermazione).
3- Da buon curioso ho voluto fare la prova del nove: mi sono recato presso un'altra circoscrizione ed ho richiesto LO STESSO TIPO di certificato con la medesima causale. Morale della favola in meno di un minuto e con l'esborso di 51 centesimi l'impiegato addetto mi ha, con somma cortesia, consegnato il certificato che ora giace sulla mia scrivania.
Conclusioni...
A questo punto è evidente che, ufficio che vai, usanze che trovi e questo, considerando che trattasi di burocrazia, non mi sembra un bene per il cittadino che, oltre a perdere una giornata, quando capita tra le grinfie di simili impiegati rischia anche un travaso di bile.
Gradirei, comunque, che i Funzionari responsabili del servizio spiegassero PUBBLICAMENTE il perchè di questa disparità di trattamenti e regole prima che alle solite Iene venga in testa di realizzare un bel servizio in materia e metta tutta l'Amministrazione comunale alla berlina colpendo così anche tanti corretti funzionari ed impiegati che danno un servizio al cittadino e lo danno veramente bene.
Nota a piè pagina:
E' ovvio che su questa faccenda continuerò a martellare sino a quando non verrà fatta chiarezza (ed anche le scuse per il comportamento scorretto) col cittadino, d'altronde i dipendenti pubblici INCASSANO LO STIPENDIO DALLE TASSE CHE PAGHIAMO NOI CITTADINI quindi, in ultima analisi noi Cagliaritani siamo i loro datori di lavoro.
Un po' di rispetto, no?
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