30 giugno 2006

A Pà

Il 16 Giugno di due anni orsono le strade mie e di mio padre si sono, purtroppo, divise. In un primo tempo ho pensato che si era spento un faro che mi ha sempre indicato la via, poi ho capito che ha solo cambiato posizione: e' solamente piu' in alto. Basta guardare bene.

Ciao, era da tanto tempo che volevo scriverti ma, per una ragione o per un'altra, ho sempre rimandato. Ti scrivo questa lettera per dirti che non ti ho dimenticato; sei sempre presente nella mia vita e nei miei pensieri. Scusami ma è difficile trovare parole adatte per descriverti quello che vorrei dirti, sarebbe più facile guardarti e parlare come si faceva prima. Ora non è più possibile e devo arrangiarmi come posso; fortunatamente la fantasia non mi manca (me l'hai trasmessa tu geneticamente, o almeno credo..) quindi proseguo alla meno peggio. Sai, non sono più passato a trovarti nel nuovo luogo dove ti sei trasferito, onestamente non mi piace, non è nel tuo stile anche se so che devi accontentarti di quello che hai trovato; tante volte ho pensato di saltare in auto e venirti a trovare ma poi mi è sempre mancato il coraggio di farlo. Non chiedermi il perchè, forse non te lo saprei mai dire; forse preferisco ricordare quando eri nella nostra solita casa, solido come una certezza e quando venivo a trovarti mi salutavi con un sorriso tra il serio ed il faceto. Oggi so che non sarebbe più cosè e, penso, non reggerei, devo ancora trovare il coraggio per affrontare questa realtà. E' strano come ogni giorno mi ricordi particolari di cose che abbamo fatto insieme, episodi che credevo cancellati dalla mia mente ed invece ritornano, vividi e reali come se li stessi vivendo adesso, mi sembra di percorrere a ritroso il cammino dalla mia infanzia alla mia giovinezza saltando tappe e senza una cronologia ben precisa. Mi sento solo e mi manchi; lo scrivo solo a te perchè non riesco a dirlo a nessuno, le uniche persone a cui potrei dirlo, sicuramente starebbero più male di me dopo e non ho nessun diritto di far star male nessuno solo per potermi sfogare. Stranamente ora c'è un silenzio impressionante e mi sembra di sentire persino il rumore che fanno i miei pensieri. Sai, la vita va avanti, nel bene e nel male; questo anche se non ci sei e sei tanto lontano, sto badando a me stesso un po' camminando ed un po' incespicando e così riesco ad arrivare a domani. Vorrei che tu fossi qui a parlarmi e spiegarmi il perchè di tutto questo e mi facessi sorridere con una delle tue splendide battute oramai andate perdute. Non ti dimentico, sei sempre qui, nei miei pensieri, nelle mie azioni anche se ora sei tanto lontano. Un giorno ricominceremo a passeggiare insieme e dirci tutte le cose che non siamo riusciti a dirci in tutti questi anni e ci scambieremo battute e frasi serie e, perchè no? Ci faremo anche una delle nostre mitiche partite a carte (però non barare!). Ti sembrerà strano ma non mi preoccupa quando arriverà quel giorno. Nel frattempo vado avanti più o meno come tu avresti voluto che io facessi.Un abbraccio da tuo figlio.

Depressione

Che cos'è la depressione lo si sa soltanto quando ci si è finiti dentro. Cioè troppo tardi.