Parlare non costa nulla
Ieri ( 6 Febbraio) ho letto su Il Sardegna l'ennesima proposta (per la serie parlare non costa nulla) per la salvaguardia del sito archeologico di Tuvixeddu: ricoprirlo con delle strutture in acciaio e vetro (!). Avevo già sentito una proposta così fantasiosa per l'Anfiteatro (bocciata senza pietà) e non pensavo che ritornasse in auge.
Mi lascia molto sconcertato il fatto che la teoria sia stata proposta da uno studioso dell'ambiente; sarà anche uno studioso dell'ambiente ma dimostra due cose:
Uno: non ha idea dei problemi che creerebbe al sito una copertura del genere (a parte il fatto che non si capisce bene chi dovrebbe pulire i vetri affinchè si veda qualcosa), leggi effetto serra, condensa eccetera.
Due: ha in mente che razza di pugno nell'occhio sarebbe una struttura del genere in un sito archeologico? E poi ci si lamenta dell'impatto ambientale dei futuri palazzi...
Ripenso agli anni in cui frequentavo l'Istituto Industriale; se avessi proposto un progetto simile al mio Professore di Tecnologia dei Materiali mi avrebbe, come minimo, bocciato a vita.
Evidentemente il relatore di questa proposta ha frequentato altre scuole....
2 commenti:
mi è stato insegnato a trovare sempre il lato positivo nelle cose(?) .In questo caso si potrebbe sfruttare il parco per la coltivazione di prodotti ortofrutticoli fuori stagione... a cosa puo servire una serra se non a questo? magari la regione rientra dalle spese dell'esproprio...
Caro Campanellino (Peter Pan ti manda i suoi saluti), hai perfettamente ragione col consiglio, aggiungerei anche che si potrebbero utilizzare, come fertlizzante, le varie persone che parlano a sproposito sull'argomento giusto per avere un po' di spazio sui media. Otterremmo dei raccolti sensazionali.
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