15 febbraio 2007

MDC Architetti - Parlano i Progettisti del PIA - INTERVISTA


Qui di seguito pubblico un'intervista rilasciatami dalla MDC Architetti, ovvero Eliana Masoero e Livio De Carlo, Architetti progettisti del PIA di Tuvixeddu. L'intervista è stata fatta (per questioni di tempo e distanza) via email e, comunque, si tratta di un'intervista interlocutoria in quanto seguiranno quanto prima, maggiori approfondimenti sulle risposte.
SeuDeu

D- La proprietà di Tuvixedddu: breve storia dal 1980 ai giorni nostri.
R- Nel dopoguerra l’area era di Italcementi e della famiglia Mulas, che abitavano nell’omonima villa. Quando è finita la produzione, anni 80, hanno acquistato il gruppo Fiat, con Cualbu e altri imprenditori, soci di minoranza con piccole porzioni di terreno. Alla fine del 2005, mi sembra, Impregilo, società che nel frattempo era passata dalla famiglia Agnelli a Romiti, ha venduto la sua quota del 75% al gruppo Cualbu.

D-In quale stato si trovava Tuvixeddu nel periodo un cui è iniziato il progetto?
R-Diverse famiglie e alcuni gruppi di sbandati abitavano in varie casupole, tombe, negli edifici industriali dismessi. Montagne di spazzatura venivano gettate qua e là forzando continuamente i cancelli e le reti. Ma tutta l’area era, è ancora in alcune parti, letteralmente coperta di un bello strato di detriti di vario genere, sopra il quale nel tempo è cresciuta comunque un po’ di macchia.

D-Quando è iniziato il progetto?
R-Primo piano di lottizzazione, ad opera di professionisti cagliaritani: 1990. Secondo piano nel 1995, ad opera di Impregilo direttamente. Tra il 1997 e il 1999: Programma Integrato d’Area, PIA, firmato da noi.

D-Esistono documentazioni fotografiche da quel periodo ad oggi?
R-Certamente ci sono foto e dia, dal 1997 al 2007

D-E' vero che Coimpresa (o chi per essa) ha contribuito, a vario titolo, agli scavi archeologici sul colle?
R-Agli scavi direttamente no. Il PIA prevedeva la collaborazione, anche economica, tra pubblico e privato: al privato sono stati lasciata la Villa Mulas e le Casupole, con l’impegno di ristrutturarle per attività produttive aperte al pubblico.

D-Quanto ha influito, nelle trattative del progetto, il fatto che Coimpresa vantasse dei crediti nei confronti del Comune di Cagliari. A quanto ammontavano?
R-Coimpresa vantava circa 80 miliardi delle vecchie lire di crediti verso il Comune, per una vertenza riguardante gli espropri (con procedure sbagliate!) delle aree e per la costruzione dei quartieri di Edilizia pubblica. Non credo che abbia influito sulle quantità, sulle volumetrie, sulla qualità del piano, perché noi non abbiamo avuto nessuna interferenza da parte della proprietà( tanto meno del Comune, mai conosciuto il Sindaco) e non mi risulta che funzionari e tecnici di Comune e Regione abbiano fatto sconti o regali. Credo che abbia invece influito molto sulla effettiva decisione di concludere. Cioè ad un certo punto il Comune, Delogu, ha potuto mettere sul piatto la possibilità che il Consiglio comunale approvasse il Piano e quindi si firmasse l’accordo di programma in tempi ragionevoli invece che con mille ostruzioni…..Alla fine il Comune ha pagato circa la metà per le vertenze aperte.

D-Quante licenze edilizie sono state date a Coimpresa per edificare nell'area di Tuvixeddu? In base a quale normativa?
R-Coimpresa ha ottenuto la Concessione per il recupero di villa Mulas, per la costruzione del primo lotto delle residenze per studenti universitari, ERSU, alla calce idrata: mi sembra nel 2004 e\o 2005. poi non ritirate per diverse ragioni. Il permesso di costruire per l’unità E1 lungo Is Maglias, nel corso del 2006- non ricordo quando-, quando la RAS aveva dovuto ritirare la prima delibera di blocco, prima che emanasse la seconda o terza…Quale normativa? Quella vigente in tutta Italia, immagino. Non abbiamo procedure edilizie diverse. O meglio: tra il Piano Urbanistico, modificato notevolmente tra il 1998 e il 1999 a seguito della valutazione e verifica paesaggistica, che comprende il Progetto Norma che fissava, già nel 1999, le norme compositive, morfologiche, paesaggistiche, etc.e i progetti per permesso di costruire, sono stati fatti i Progetti per Parere preventivo di tutte le unità edificatorie, con approfondimenti paesaggistici, fotomontaggi, etc.tra il 2001 e il 2004. Quindi una procedura molto più lunga, fino ai progetti per permesso di costruire che passa comunque nuovamente al vaglio delle varie soprintendenze.

D-Quando è stato approvato il progetto definitivo? In base a quale normativa?
R-Il progetto definitivo ed esecutivo del parco sono fatti secondo Merloni e successive modificazioni.

D-E' stata verificata la sostenibilità ambientale del progetto? Da parte di chi?
R-E’stata fatta una lunga relazione sostanziale alla RAS, assessorato ambiente, con la quale si è dimostrato, credo nel 1999 o 2000, erano state fatte tutte le verifiche, inserite nel piano e nei vari progetti singoli. La sostenibilità come intesa oggi è stata verificata, con ottimi risultati da parte di un team del CNR.

D-Come mai dopo anni di assenso, è nato questo movimento "anti edilizia-sul-parco" dall'estate del 2006? Avete pestato i piedi a qualcuno?
R-Soru e Cualbu non si amano, questo è certo e credo che i tentativi di trovare un compromesso nell’ultimo anno abbiano fatto più male che bene. In tutto questo la qualità dei luoghi, dei progetti etc non hanno alcuna rilevanza.

D-Si fa tanto parlare di sostenibilità ambientale, cosa ne pensate del progetto per la ex area della cementeria (di cui nessuno parla), è sostenibile dal punto di vista ambientale?
R-Curioso: Soru si è fatto consigliare tutti grandi architetti che però sono notoriamente o indifferenti o violenti sull’ambiente \ sul contesto.

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