04 febbraio 2007

Scoperte...Ricoperte

Cercando materiale documentale su Tuvixeddu, mi sono imbattuto in una pubblicazione del 1987 che descrive un ritrovamento archeologico in pieno centro di Cagliari abbastanza interessante. Sapete che all'altezza del numero civico 105 di Via Trieste c'è (c'era) un sito archeologico di una certa rilevanza? Beh, se non lo sapete ve lo racconto io. E' tutto vero, tutto documentato; i dati sono tratti da una pubblicazione del 1987 edita dalla Soprintendenza Archeologica per le provincie di Cagliari e Oristano e quanto vi riassumerò in termini per comuni mortali è un sunto di ciò che si trova scritto da pag. 51 a pag 78 di questa pubblicazione.
Si tratta di un ritrovamento archeologico del 1985 in un (all'epoca) cortile sito al numero civico 105 di Via Trieste a Cagliari, indicato al Catasto al Foglio 8F part.544. Su questo ritrovamento è stato fatto un vincolo su una superficie di 2960 metri quadri. Al di là della mera descrizione tecnica della campagna di scavo descritto in archeologese (normale essendo la pubblicazione dedicata, come al solito, esclusivamente agli addetti ai lavori), salta agli occhi l'unica immagine esistente che mostra l'estensione del ritrovamento (facendo le proporzioni con le persone ivi ritratte), cosa che si nota ancora meglio nella pianta disegnata. Una scoperta quindi di una certa importanza si cui cito testualmente un frammento di descrizione:"....una serie di blocchi....paralleli ad una cisterna che si intuiva tripartita; un condotto fognario....battuti pavimentali in calcare....nella sezine di uno spezzone del piano di calpestio moderno si coglieva parte di una sepoltura alla capuccina con tracce di incinerazione. Della copiosa cultura materiale registrata, si segnalano le vernici nere d'importazione ed imitazione locale, frammenti di contenitori anforacei repubblicani, di pareti sottili e di aretine; maggioritarie la ceramica sovradipinta, quella decorata a pettine e/o a stecca, a scanalature orizzontali, a ditate sull'orlo; presenti frammenti di bacili e di ziri con bolli e decorazioni...Notevole infine la quantità di frammenti di coppi e di embrici, di intonaci dipinti, di pavimenti in signino ed ancora tessere in pasta vitrea e monete..." (Nota: per tessere in pasta vitrea si intende un mosaico). Per evidenti ragioni di spazio non mi prolungo in ulteriori particolari; sembra evidente che si tratta di materiale interessantissimo (si tratta di epoca romana). Sicuramente sarete curiosi di poter dare un'occhiata a queste vestigia, se non altro perchè ne ignorate l'esistenza. Adesso, sempre citando testualmente quanto riportato nella pubblicazione, vi spiego come fare: (pag 53, punto 2.02), testuale:"...Si è adottata la soluzione alternativa, di concerto tra la proprietà, l'Ente Locale ed il Ministero dei Beni Culturali, di mettere in opera un solettone su plinti, sopraelevato sulle parti sommitali delle strutture archeologiche di non meno due metri da destinare a parcheggio....". In parole molto povere sopra gli scavi c'è un parcheggio e sopra di esso un palazzo, di scavi nemmeno l'ombra, idem della pubblicizzazione della notizia. Ho provato a cercare qualche reperto che (spero) sia stato recuperato ma l'unica cosa che sono riuscito a trovare sull'argomento è un disegno in mostra presso il Museo Archeologico di Cagliari di una ricostruzione del mosaico ritrovato. Del mosaico, che dal disegno osservato al Museo mi sembra molto bello, non se ne ha nessuna traccia e per quanto sia riuscito a scoprire nemmeno del resto (compresa la documentazione fotografica che, se c'è, sembra coperta dal segreto militare).
Per la cronaca, lo scavo è stato effettuato e descritto dalla Dr.ssa Maria Antonietta Mongiu e il Sovrintendente ai Beni Archeologici all'epoca era (come oggi) il Dott. Vincenzo Santoni. Entrambi li ritroviamo oggi tra i membri della Commissione Regionale che si occupa di Tuvixeddu (Delibera Regionale 51/12 del 12/12/2006). Commissione che ha posto il vincolo totale su Tuvixeddu.
Ma nel 1985 non potevano fare la stessa cosa?
SeuDeu

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