11 marzo 2008

Tuvixeddu: mi risponde Prof. Alfonso Stiglitz

Pubblico integralmente la risposta inviatami dal prof. Alfonso Stiglitz anche se mi chiede di fare una precisazione che riporto integralmente:
"...Non sono professore, nel senso che non ho una cattedra; di quando in quando insegno a contratto all’Università (lo scorso anno ho insegnato tecniche di analisi archeologica del territorio in un corso IFTS organizzato dall’Università), il che mi da il titolo di prof. solo per il tempo dell’incarico e stop. Ogni volta cerco di spiegarlo anche ai giornalisti, ma spesso senza successo. Per cui basta anche semplicemente Alfonso Stiglitz"


Prof. Alfonso Stiglitz risponde all'articolo:

Tuvixeddu: Prof. Stiglitz, a che gioco sta giocando?

Gentile (non molto) Seudeu
mi incuriosisce il suo tono aggressivo, da giudice supremo, che contrasta in modo palese e sorprendente con quello da Lei usato nello scambio di mail che periodicamente abbiamo.
Non vorrei che l’aggressività fosse un po’ forzata, magari per coprire alcune affermazioni un po’ grossolane che Lei fa nei miei confronti. Anche perché, da quanto mi ha confessato per mail, ha assistito, in incognito, ad alcuni miei interventi pubblici; mi riferisco, soprattutto, alla relazione scientifica che svolsi lo scorso anno nell’ambito del congresso scientifico che il Dipartimento di Scienze archeologiche e storico-artistiche che si tiene periodicamente nella Cittadella dei Musei. Un intervento che apriva i lavori di quel convegno e che mi era stato richiesto proprio dall’Università; quindi da qualcuno che crede nella mia competenza scientifica. In quella sede, se è stato attento avrà visto le tombe di via is Maglias e quelle della salita di Buoncammino (visto nel senso che ho mostrato le immagini) e ho anche analizzato le varie problematiche archeologiche di quell’area e le mie critiche pesanti all’ampliamento della Facoltà di Ingegneria.

Cerco di rispondere alle sue domande, spero in maniera sintetica ed esauriente, chiedendole un adeguato risalto, non all’importanza della mia persona quanto per rendere i lettori in grado di confrontare le domande con le risposte.
Togliamo subito alcuni dubbi: quello che dico è sempre “farina del mio sacco” visto che non ho nessuno che mi suggerisce, né svolgo consulenze retribuite su Tuvixeddu per chicchessia. Sono abituato a pensare e a parlare liberamente da libero cittadino e, nel caso specifico, da archeologo specialista. In secondo luogo la giornalista non ha travisato, ma sintetizzato, per evidenti esigenze di spazio, una lunga conversazione e ciò porta, inevitabilmente, a perdere buona parte dell’argomentare che come Lei sa, per avermi sentito, è abbastanza ampio e, soprattutto rispettoso di tutti, anche di coloro che la pensano diversamente da me. Nell’ultimo intervento, quello a Palazzo Regio, sa bene per averlo sentito di persona che ho elogiato i progettisti, anche quelli del progetto Coimpresa, pur esprimendo il mio dissenso, che si è esteso al progetto di Clemant, per intenderci quello voluto dalla Regione (in altre sedi mi è capitato, anche, se le interessa, di esprimere il mio parere negativo su Betile). Quanto alla visibilità mediatica, giudichi Lei quante volte mi capita di comparire; temo che, in questo, mi conosca poco.
Punto primo: “L’archeologo specialista del colle”. Temo sia poco informato sui miei rapporti con la collina di Tuvixeddu-Tuvumannu: è vero ho iniziato a occuparmene professionalmente nel 1978 ma da allora ho continuato; è stata anche l’oggetto della mia tesi di specializzazione (le rammento che sono un archeologo specialista, in archeologia fenicio-punica) e di alcuni miei lavori scientifici: una monografia (1999), uno studio sulle pitture funerarie (2000) e vari studi sulla città di Cagliari in età fenicia e punica, alcuni già editi altri in corso; da ultimo proprio il lavoro dello scorso anno, sulla Carta archeologica dell’area, in corso di pubblicazione. Quindi, credo, di sapere qualcosa sull’area, per diretta conoscenza e non solo per aver letto qualcosa. Non sono in competizione con Donatella Salvi, una collega alla quale sono legato da lunga conoscenza e affetto e sulla cui competenza non ho mai avuto, né ho, dubbi. Le mie conclusioni sul colle sono certamente personalissime, ma legate a ricerche scientifiche e basate su dati scientificamente rilevati; se ne ha le competenze li discuta e li contesti, liberissimo.
Punto secondo e terzo: Le tombe di via Is Maglias: in parte le ho già risposto in precedenza; le posso solo consigliare di fare una passeggiata e di guardare con i suoi occhi. Le foto le ha già viste. Confesso di non sapere chi sia questa entità metafisica che Lei definisce “intera comunità scientifica”, visto che Lei stesso, in precedenti interventi ha praticamente denigrato la quasi totalità degli archeologi e storici dell’arte delle due università (Cagliari e Sassari) che in vario modo si sono pronunciati sull’argomento in questi anni.
Punto quarto: i vincoli riduttivi. L’espressione che ho usato più volte è quella di “vincolo archeologico inadeguato” sempre precisando che per inadeguato intendo ridotto nelle dimensioni fisiche. E ho anche precisato che questa inadeguatezza ha accompagnato tutti i vincoli archeologici da quello del 1910 in poi, causando la scomparsa di pezzi interi dell’area archeologica. Non ho partecipato alla stesura del Codice Urbani, non sono così importante, ma questo non mi rende meno competente nel campo dei vincoli, visto che ho le adeguate conoscenze scientifiche e tecniche. Posso aggiungere che da qualche decennio sono ispettore onorario del Ministero dei BB.CC. partecipo alla stesura di Piani Urbanistici e di adeguamento degli stessi al PPR, svolgo valutazioni di impatto archeologico (da prima dell’approvazione della specifica normativa) e, non ultimo, mi occupo di “carta del rischio archeologico” da quando in Sardegna ancora non se ne parlava e sull’argomento ho anche lasciato qualche modesto contributo scientifico che hanno avuto la bontà di pubblicarmi negli anni ’90.
Ritornando a noi, mi sono sempre presentato con nome e cognome, mostrando la mia faccia e mettendo in gioco le mie competenze, per cui sarei portato a chiederLe quali sono le sue e su che basi può ergersi a giudice inquisitore nonché giudicante, ma mi rendo conto che in tempi come questi, nei quali chiunque osi porre dei dubbi sulla bontà della bibbia “accordo di programma” o su tutti gli altri progetti inerenti l’area di Tuvixeddu-Tuvumannu viene ricoperto di contumelie, insulti, avvertimenti e nei casi peggiori denunce, diventa difficile mantenere il confronto in termini civili pretendendo qualche grammo di rispetto.
Comunque stia tranquillo continuerò ad esprimere le mie “personalissime opinioni”.
Alfonso Stiglitz

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Seudeu,
effettivamente leggendo l'articolo del GdS in questione e tutti gli altri sulla vicenda Tuvixeddu, viene da arrabbiarsi per la parzialità della linea editoriale del giornale. Credo che questo sentimento abbia guidato le tue mani nel digitare l'articolo, un tantinello aggressivo, di cui questa Risposta di Alfonso Stiglitz, del quale ho apprezzato la pacatezza dei toni e gli argomenti.
Non sono archeologo ma solo un profondo, (per averli frequentati dall'infanzia ad oggi,) appassionato conoscitore dei luoghi, per cui non posso dubitare delle affermazioni del Prof a cui chiederei indicazioni sulla posizione delle tombe di via is maglias, di cui non serbo alcun ricordo, per farci una passeggiata esplorativa, e magari di poter visionare le foto di cui parla.
Cordialmente
Gordon Perez

Seudeu ha detto...

Ciao Gordon Perez (chissà perchè il tuo nome mi rievoca atmosfere Salgariane di antica memoria), in questa epoca di ipocrita "politically correct", un porsi in maniera diretta (straight direbbero gli inglesi, rendendo meglio il concetto) viene regolarmente scambiato per aggressività. Semplicemente ho deciso di usare l'antico sistema del "pane al pane e vino al vino".
Effettivamente ritengo che il prof. Stiglitz dovrebbe indicarti accuratamente la locazione delle tombe in Via Maglias perchè sino a questo momento l'unica cosa certa esistente in quella zona sono dei forni per il trattamento della calce risalenti, al massimo, al secolo scorso. Ecco perchè non ne serbi alcuna memoria.
Comunque sto ancora cercando, non si sa mai che mi sbagli, potrebbe essere (ma non penso).
Non appena avrò raccolto tutti i dati che mi servono risponderò al prof. Stiglitz ed anche Lei inizierà a capire quello che, per il momento, sto solo accennando.
Saluti
SeuDeu

Seudeu ha detto...

...a meno che prof. Stiglitz non voglia intendere le due cisterne (penso di età romana ma posso benissimo sbagliarmi)... non c'è altro (o se c'è è ben nascosto).
Attendo anche io dei lumi al riguardo da prof. Stiglitz.
SeuDeu

Anonimo ha detto...

Ciao Seudeu,
ti ringrazio per la risposta, sarò veramente lieto se qualcuno volesse darmi ulteriori informazioni sulle misteriose tombe di via is maglias. Non credo che il Prof abbia confuso cisterne o forni con le tombe, più che altro vorrei capire sul terreno le condizione e, se questi sepolcri di cui si parla possono e in che modo essere integrati nel progetto di recupero previsto nell'area.
Per il resto apprezzo il contenuto dei tuoi articoli dei quali condivido molto.
Cordialmente
Gordon

Seudeu ha detto...

Caro Gordon, se le trovi fammi sapere. Sono veramente curioso di venire a capo di questa storia.
I miei dati dicono che escluse le due cisterne attualmente non c'è nulla.
A meno che il tutto non si riferisca ad un pseudo scavo fatto nnegli anni 70 di cui vi sono dei riscontri frammentari di una tomba trovata durante uno scavo della ex cementeria. Ma quella tomba è scomparsa negli anni 70 e non esiste più.
Se vieni a capo di qualcosa comunicamelo.
SeuDeu

Anonimo ha detto...

Alla fine si è riusciti a sapere dove erano situate le queste benedette tombe di via Is Maglias??
Non ne ho più sentito parlare.

Seudeu ha detto...

Certamente. Non esistono.

Anonimo ha detto...

Ero rimasto al fatto che Stiglitz avrebbe dimostrato la loro esistenza anche con materiale fotografico. Quindi devo dedurne che tale dimostrazione non è mai avvenuta?

Seudeu ha detto...

Ti confermo che tale dimostrazione non è mai avvenuta.
Aspetto ancora il fantomatico materiale fotografico (forse ci stanno lavorando ancora sopra i grafici di S.B.).