La via di Damasco
Spunta l’ombra dei contratti di consulenza esterna per la gestione del (molto) futuro Parco di Tuvixeddu e le associazioni ambientali (che non sono mai andate molto d’accordo in passato) iniziano a litigare e modificare i punti di vista sul vincolo.
Se non ricordo male, all’inizio dell’anno avevano una posizione comune in favore al blocco dei lavori del Parco, oggi (ma la cosa risale a non meno di 20 giorni orsono) esplodono le divergenze di opinione.
Su tutto.
Mi lasciano molto perplesso molte prese di posizione di ambientalisti che stanno utilizzando gli stessi argomenti di cui ho parlato in tempi non sospetti (e mi sono incassato anche l’accusa di far parte della linea pro-Cualbu per interessi personali). Siccome non ho la presunzione di aver svelato chissà quali verità su Tuvixeddu, è lampante che tutto quanto andavo a raccontare LO SAPEVANO GIA’! Però, evidentemente, faceva comodo far finta di non saperlo o, se preferite, tenerlo nascosto. Ma qualcosa nelle alleanze non ha funzionato e quindi serviva qualcosa come materia di contrasto ed ecco andare a proporre teorie alternative come quelle che sono pubblicate qui da un mesetto.
Ma quando ci si accapiglia per un colle e si tralasciano colline sbancate in zone di interesse archeologico (vedere mio articolo piu’ sotto) allora risulta chiaro che , dato che la difesa di colline dell’interno porta poca visibilità mediatica ( poche consulenze) e molta polvere, molto meglio difendere qualcosa che sta dietro casa ed è facilmente raggiungibile. Anche dai media.
Nota finale: nella collina che stanno sminuzzando di fronte a Furtei si estrae l’oro……
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