Tuvixeddu: Le ragioni del colle, pardon di Italia Nostra
Giorgio Todde:
(rivolto alla Dott.ssa Mureddu) "...Il fatto che stia dicendo cose con le quali io stesso non sono d'accordo perchè negano l'evidenza, questo non significa che non debba esporle..."
Maria Paola Morittu (Italia Nostra):
".....a questo punto, la Soprintendenza, secondo me, avrebbe dovuto dire: avevamo ragione, le tombe ci sono, estendiamo il vincolo, salviamo il villino Serra, facciamo un grande parco aperto alla vista della città. Non c'era un palazzo Cadeddu. Invece la Soprintendenza si è messa d'accordo con l'impresa. Ha scavato d'accordo con l'impresa, no non sto parlando di accordi illeciti. Legittimamente si è messa d'accordo con l'impresa. Ha chiesto un termine all'impresa per poter effettuare gli scavi, dopodichè ha concesso che venisse realizzato il progetto edificatorio.Dando anche un premio in volumetria perchè il costruttore ha ceduto le aree vincolate le aree dove c'era la villa di.... la tomba di Caio Rubellio al Comune. Oltretutto il costruttore ha anche avuto un premio di rinvenimento perchè nel suo terreno sono state trovate 431 tombe (Nota:Ha dimenticato di dire che il riferimento è per tre lotti) .....".
Renato Soru:
"...in maniera che tutte le competenze fossero coinvolte. E' stato messo un vincolo sulla base di una discussione dove naturalmente l'unico contrario era il Soprintendente ai Beni Archeologici..."
"...Una mattina stavo andando in ufficio, sono passato in macchina in via S.Avendrace e ho visto all'improvviso che una casa l'avevano buttata giù forse il giorno prima e ho visto un pezzo dei Sassi di Matera (?!) a fianco al bar, all'inizio di Viale S. Avendrace, vicino alla Grotta della Vipera. Non bisogna essre Soprintendente ai Beni Archeologici per capire che forse valeva la pena di occuparsene e non ho capito se il Soprintendente ai Beni Archeologici facesse una strada sempre diversa e se anche i suoi colleghi e collaboratori, la zia e non avesse un figlio che lo potesse avvisare (applausi scroscianti...). Grazie. E neanche un figlio che potesse avvisarlo: babbo. ho visto questa cosa passando per strada. Una cosa che una persona semplice, senza troppi studi poteva capire, che nella via S. Avendrace che conosciamo tutti quanti oggi alla fine non si vedeva più niente tranne questa grotta che qualcuno aveva salvato (pausa sospensiva) nei secoli scorsi. .....".
Questi tre passaggi espressi con parole testuali, estrapolati dalle oltre tre ore di parole che hanno animato (a senso unico) il dibattito (inesistente) sul tema. "Tuvixeddu: le ragioni del colle", organizzato da Italia Nostra in collaborazione col Consiglio Regionale della Sardegna sabato 20 settembre al Palazzo viceregio di Cagliari la dicono lunga sugli scopi della manifestazione.
Pubblicizzata come un incontro-dibattito con la cittadinanza si è rivelato un processo sommario ai presunti colpevoli del fantomatico sfascio di Tuvixeddu: la Soprintendenza Archeologica di Cagliari.
Soprintendenza che, nel momento in cui ha avuto l'occasione per dire la sua sull'argomento, basandosi su solidi fatti, con l'intervento di Donatella Mureddu, portavoce del Soprintendente Lo Schiavo, assente, è stata, in pratica ridotta al silenzio sia dal moderatore per presunti problemi di tempi, sia da una parte del pubblico che ne ha impedito, in parte, l'esposizione dei fatti (gli unici della serata).
In pratica, alle 21.30 si è arrivati alla fine degli interventi con un pubblico ridotto al lumicino.
Vien da sè che, a questo punto, qualsiasi dibattito si sarebbe svolto davanti ad un numero risibile di persone e quindi privo di qualsiasi valore; bene hanno fatto alcuni esponenti delle associazioni ambientaliste ed altri che avevano dei quesiti da porre ad abbandonare (giustamente) il convegno per protesta.
Difatti, invece di porre per ultimi gli interventi politici, lasciando quindi spazio al dibattito, è stata spostata la scaletta per cui, alla fine dell'intervento del Presidente Soru,la sala si è svuotata di colpo di almeno la metà dei partecipanti ed alla fine dell'intervento di Elio Garzillo sarà rimasto, ad occhio, un decimo del pubblico presente all'inizio.
Risulta quindi chiaro che questa conferenza è stata organizzata per attaccare la Soprintendenza Archeologica, mossa preventiva causa l'apertura il giorno 27 settembre di una mostra su Tuvixeddu organizzata dalla stessa Soprintendenza.
una mostra in cui verranno esposte, oltre ai reperti, tavole, disegni e documenti che raccontano la vera storia di Tuvixeddu e spazzano via il falso clamoroso delle oltre 400 tombe scomparse. Falso che, durante il congresso (?) è stato più volte rimarcato senza però portare alcuna prova a supporto di quanto affermato.
Ovviamente si è evitato accuratamente di lasciare spazio a molte persone le quali, fatti alla mano, avevano parecchie domande scomode da esporre, domande chiare con risposte altrettanto chiare che avrebbero, con tutta probabilità, messo in imbarazzo molti dei relatori i quali, oltre a raffronti improponibili e voli pindarici, altro non hanno saputo esporre.
Una cosa evidente è stata la falcidia messa in atto tra i "paladini del colle", infatti, mentre alcuni esponenti della "prima ora" non sono stati nemmeno invitati (evidentemente scomodi), altri sono rimasti ad aspettare (invano) il loro turno per dibattere. Tutti questi personaggi hanno un comune denominatore: hanno iniziato a dissentire.
In realtà, questo simposio, oltre ad affossare la Soprintendenza Archeologica, serviva a supportare l'annuncio del Presidente Soru dell'ennesimo blocco ai cantieri di Coimpresa mediante il ricorso al Consiglio di Stato. Un modo per prendere tempo ed approvare la legge che consenta alla RAS di legiferare onde poter ricreare la commissione precedentemente cassata da ben tre sentenze.
Renato Soru:
"...Per farla breve, spero che lunedi o martedi noi ci opporremo al Consiglio di Stato contro la sospensione quindi i cantieri, a parte quello di Cocco che ormai è fermo anche quello di Tuvixeddu rimarrà fermo. Nel frattempo la Soprintendenza ai Beni Monumentali ha sospeso alcune ma sarà più preciso l'architetto Grazillo, ha sospeo alcune concessioni, avendone sospeso il nulla osta paesaggistico in vitrù, pensate un po' del piano paesaggistico regionale, in vitrù del piano paesaggistico regionale che questa regione ha messo...."
Inoltre Soru, fa aleggiare un'atmosfera sinistra sulla platea dichiarando:
"...perchè c'è anche qualcuno tra noi,a me non interessa niente, ma c'è qualcuno tra noi che si pone il problema di cosa deve fare per salvare la sua casa, se la deve intestare al figlio perchè nel frattempo le imprese lo stanno perseguitando, lo minacciano di portargli via la casa....."
Alla fine conclude con un colpo di teatro:
"...Nel frattempo credo che sia stata una bella notizia, è una cosa che covava da qualche tempo, che la Sardegna si faccia capofila di un progetto transnazionale, quindi maggiormente accettato dall'UNESCO per la tutela per l'inserimento nella lista dei siti protetti dall'UNESCO non di un singolo sito ma dell'intera cultura fenicio-punica di cui è stat richiamata nella cartina, partendo dai siti in Sicilia con cui si sta collaborando, i siti di Malta e certamente aggiungendo quelli delle Baleari col cui presidente ci siamo incontrati qualche giorno fa. E che finalmente possa essere questa cultura fenicio-punica che ha delle presenze così importanti in Sardegna messa sotto la protezione anche dell'UNESCO. Così come credo possa essere una bella notizia dire che volgiamo impegnarci anche perchè non il singolo nuraghe ma l'intera cultura nuragica possa diventare patrimonio dell'UNESCO e quindi non solamente il sito di Barumini ma tutti gli 8000 piccoli siti e tutti i percorsi che legano questi nuraghi sono patrimonio dell'umanità che portiamo all'attenzione dell'UNESCO credo con grande possibilità di successo. Giovedi incontrerò il Ministro Biondi e speriamo di poter festeggiare la fine di questa lunga storia."
Dimenticando che il suo assessorato ai Beni Culturali non muove un dito per la tutela di vaste aree in cui insistono importanti siti archeologici, scaricando le incombenze alla Soprintendenza Archeologica, salvo poi cercare di impossessarsene quando fa più comodo.
Ma, si sa, la corsa alle elezioni regionali è cominciata......
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