11 settembre 2008

Nuraminis: Le strane storie delle cave/4 (di Giorgio Ghiglieri)



Parla il Sindaco di Nuraminis


Dal mio primo articolo sulla cava di Bia Segariu, nota alla comunità di Nuraminis-Villagreca come la cava di Monte Is Crucuris, oltre i pochi fatti certi che ho potuto appurare (ed esporre nei tre articoli precedenti), hanno iniziato a girare una serie di notizie prive di riscontro obbiettivo propalate dalle più varie fonti. Dato che il compito di chi informa è quello di fornire notizie comprovate, ho iniziato una "caccia ai protagonisti" che si è protratta per oltre un mese (e si protrae tuttora).
Oggi è la volta della storia di Bia Segariu raccontata dal Sindaco di Nuraminis Luciano Cappai che mi ha concesso gentilmente una lunga intervista sabato scorso (6 settembre) e permesso di consultare la documentazione comprovante le sue dichiarazioni (9 settembre).

Voglio precisare il fatto che questa amministrazione ha messo a mia disposizione due faldoni di documenti inerenti la vicenda di Bia Segariu da consultare e la cosa è meritevole di nota.

Ritengo sia molto importante fare riferimento alle date in maniera tale che sia ben chiaro lo svolgimento temporale di tutta la vicenda che sembra assumere nuovi sviluppi di giorno in giorno.
Ecco, in sintesi, quanto racconta il Sindaco Luciano Cappai sulla vicenda della cava, vissuta, ovviamente, dalla parte dell'Amministrazione Comunale di Nuraminis.

...La vicenda della cava, almeno per quanto riguarda questi ultimi avvenimenti, si può iniziare a datare dal Febbraio 2008 quando, come Amministrazione, riceviamo una lettera da parte dell'Assessorato all'Industria della Regione Sardegna nella quale ci comunicano di aver accettato il subentro della Ditta F.lli Locci al posto della Ditta COSMOTER di Vincenzo Foddi per i lavori di coltivazione di cava di Bia Segariu (c.f.r.: lettera da R.A.S. data 12/02/2008; lettera da R.A.S. data 21/02/08; lettera da R.A.S. data 25/02/08).
In sintesi il contenuto della comunicazione esprime il fatto che, nelle more della verifica del piano di cava e di ripristino, viene concessa comunque l'autorizzazione alla coltivazione di cava (c.f.r.: evidentemente l'autorizzazione si riferisce al progetto di cava presentato nel 2005 dall'allora detentore dei diritti, COSMOTER di Vincenzo Foddi).

...A maggio 2008 si presenta uno dei titolari della ditta F.lli Locci annunciando l'imminente inizio dei lavori di cavazione, come da permessi ottenuti; l'Amministrazione, pur non avendo più alcuna competenza in materia, neppure potere consultivo, sottolinea l'importanza di evitare violazioni al paesaggio e, contestualmente richiede alla ditta F.lli Locci una polizza fidejussoria a garanzia per eventuali danni arrecati alla strada di collegamento tra Villagreca a Nuraminis, strada utilizzata dai mezzi uscenti dalla cava e non progettata per sostenere un tale traffico pesante.
La ditta Locci, per bocca del suo rappresentante acconsente alla richiesta e garantisce il rispetto dei luoghi e la loro rinaturalizzazione al termine dei lavori provvedendo, inoltre a ricolmare il grosso sbancamento preesistente ai piedi della collina per poi ripiantumarlo (c.f.r.: da Comune di Nuraminis a ditta F.lli Locci -data 23/05/2008- Richiesta polizza fidejussoria, importo 25.000 euro).
Sempre in questo periodo viene contattato telefonicamente l'Assessorato all'Ambiente della RAS che conferma la propria incompetenza sul caso, trattandosi di un subentro all'attività di cava e non della creazione di una nuova cava.

Nel frattempo l'Amministrazione monitorizza, in maniera molto discreta, i lavori di estrazione di cava e quando ci si rende conto che l'attività aggredisce il fianco della collina (parte visibile da Villagreca) si ritiene che, con tutta probabilità, qualcosa non vada per il verso giusto e ci si attiva.
Il cosidetto "casus belli" capita quando riceviamo, continua a raccontare Luciano Cappai, una telefonata da parte di un cittadino di Villagreca il quale segnala la rottura di un tombino nella strada percorsa dai camion della ditta Locci.
Mi sono attivato personalmente in compagnia dell'assessore Cabras, prosegue il Sindaco, e con l'aiuto della cooperativa siamo riusciti a coprire il tombino spaccato con una lastra d'acciaio, in attesa di ripristinare lo stato dei luoghi. .
...Sempre in via informale ho richiesto la presenza dei responsabili della cava in ufficio per chiarire la questione; cosa avvenuta il lunedi successivo ove ho provveduto, per correttezza, a metterli al corrente dei passi in essere da parte della nostra amministrazione.
I passi che ho mosso, racconta ancora il Sindaco Cappai, riguardavano il contatto con l'Assessorato all'Industria dove (probabilmente causa ferie di agosto) non ho trovato nessuna risposta soddisfacente; ho poi cercato di contattare direttamente l'assessore all'Ambiente Cicito Morittu, in quel frangente impegnato, successivamente con Ignazio Pau cui ho esposto il problema in tutta la sua urgenza.
Va sottolineato, per correttezza, che, durante lo svolgersi dei fatti , ho ricevuto la visita di un rappresentante della ditta F.lli Locci che ha fatto presente l'inizio da parte loro dell'attività dei lavori di messa in sicurezza e di ripristino mediante la realizzazione di gradoni e la spiegazione di come avrebbero provveduto alla rinaturalizzazione dell'area (c.f.r. lettera da ditta F.lli Locci a Comune Nuraminis data 08/08/2008)
Inoltre ho contattato il Prefetto, dott. Gullotta (impegnato in quel momento) ed il vice Prefetto Vicario, dott. Bruno Corda il quale, oltre alla promessa di un immediato interessamento personale mi ha anche consigliato quali altre strade percorrere. Strade che sono state quella di contattare il Comandante del Corpo Forestale, dott. Delogu che, pur essendo in ferie, si è immediatamente attivato e richiedere, inoltre l'intervento del NOE del Corpo dei Carabinieri (Nucleo Operativo Ecologico oggi Comando dei Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente), anche loro attivatisi immediatamente dopo la richiesta scritta (c.f.r. fax da Comune di Nuraminis a NOE - data 06/08/2008).
C'è da dire, continua Luciano Cappai, che gli interventi delle autorità contattate sono stati immediati, tanto è vero che dopo alcuni giorni, preannunciata da una telefonata, mi veniva notificato il decreto di sospensione dei lavori nella cava a seguito dell'ispezione del Corpo Forestale (c.f.r. lettera da RAS a Comune di Nuraminis data 14/08/2008).
Dal rapporto della Forestale risulterebbe che la ditta Locci non ha rispettato il piano di cava che era momentaneamente in essere(c.f.r. il decreto parla di violazione degli artt. 19,20,21 e 42 della L.R. 30 del 07/06/1989) ma non avendo ancora copia della relazione ispettiva non ci si può inoltrare ancora in dettagli precisi, quindi quando vi saranno le copie delle relazioni (Corpo Forestale e NOE) si potranno valutare i dettagli.
(NOTA- Dai documenti esistenti presso l'amministrazione comunale di Nuraminis, si può ipotizzare che, in mancanza di un progetto successivo approvato dalla RAS che andrebbe a sostituire quello che ha posto in essere in primis l'attività di cava (progetto redatto dai Geologi Lorenzo e Luciano Ottelli, committente ditta Foddi Vincenzo), vale, appunto, il progetto depositato presso il Comune di Nuraminis da parte di Vincenzo Foddi ed in questo progetto, sulla mappa che illustra le future espansioni della cava, monte Is Crucuris viene solamente lambito dal piano di cava).

Parlando della cava rispetto all'ambiente, il primo cittadino di Nuraminis concorda col fatto che si tratta di obbrobrio ambientale ma che il nocciolo del problema non sta tanto nell'operato della ditta Locci in se stesso, bensì in chi ha rilasciato le autorizzazioni o meglio, nel meccanismo di rilascio delle autorizzazioni che hanno portato, come risultante, la realizzazione di questa (si fa per dire) opera.
Ciò che Luciano Cappai ritiene grave è che, per poter arrivare ad estrarre poche migliaia di metri cubi di materiale argilloso (utilizzato, così sembra, per impermeabilizzare un sito di discariche pericolose a Macchiareddu), si siano estratte dalla collina centinaia di migliaia di metri cubi di materiale senza alcun valore industriale. Oltre ciò è preoccupato per la non messa in sicurezza del sito in quanto, essendo come detto prima, composto prevalentemente da materiale friabile è a rischio frane. Non che si possa verificare una frana con conseguenze pericolose per la comunità ma, in caso di piogge persistenti, si potrebbe creare una "valanga" di fango che, con tutta probabilità inonderebbe la strada adiacente e riempirebbe di fango i campi coltivati circostanti con tutte le conseguenze del caso.
Il Sindaco Cappai conclude la storia della cava di Bia Segariu considerando il fatto che, a causa delle ferie di agosto molti funzionari (e politici) non erano reperibili o, comunque non avevano chiaro il quadro della situazione, non dimentichiamolo, si è evoluta in pochissimo tempo. Nel momento in cui tutte le attività riprenderanno regolarmente si riuscirà ad avere un quadro di intenti e di azioni molto più chiaro e si capiranno meglio gli sviluppi di questa situazione in modo tale si possa agire di conseguenza, ricordando che, in qualsiasi caso, tutte le azioni poste in essere dall'amministrazione da lui guidata, saranno improntate al rispetto delle regole anche se questo porterà a doversi muovere con una notevole cautela; cosa che, in questi casi, potrebbe sembrare antitetica rispetto all'urgenza venutasi a creare.

Riguardo l'informazione sulla vicenda della cava, il Sindaco mi ha assicurato che a tutti coloro i quali hanno chiesto informazioni sull'argomento, ha dato le stesse risposte che voi state leggendo e, comunque, un quadro relativamente chiaro della situazione si sta cominciando a delineare solo adesso.
Ma questa è un'altra storia.
Giorgio Ghiglieri

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