30 maggio 2008

Tuvixeddu: da dove escono i documenti

Due coincidenze fanno un fatto.
Nel precedente articolo accennavo alle strane coincidenze sulla pubblicazione di un vasto cumulo di inesattezze da parte del giornalista di Repubblica e mi chiedevo quale fosse la fonte dei dati e delle fotografie.
Oggi leggo su Sardegna e Libertà un articolo a firma di tale p.m. (Paolo Maninchedda?) con degli interessantissimi allegati per meglio far comprendere il senso dell'articolo.
Gli allegati di S&L sono le scansioni di documenti interni alle due Soprintendenze (Archeologica & Regionale) e, teoricamente, dovrebbero restare dentro i cassetti.
Esattamente come quelli che ha usato la Sig.ra Morittu.
La domanda è: da dove arrivano questi documenti?
E la risposta è: Soprintendenza Regionale della Sardegna.
Le prove sono queste:
1- Nelle lettere di richiesta da parte del Soprintendente Regionale Elio Garzillo appare in alto a destra uno scarabocchio che ai più non rappresenta nulla. Errore, lo scarabocchio niente altro è che la sigla che Garzillo appone sulla posta in entrata (per presa visione), inoltre sulle relazioni vi è il protocollo di ingresso della Direzione Regionale Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna.
Più chiaro di così.
2- Le foto aeree di Tuvixeddu fornite da Italia Nostra (così come si desume dall'articolo) provengono da una serie di fotografie fatte realizzare dalla Soprintendenza di Cagliari e fornite insieme alle relazioni della Dott.ssa Salvi e tutto l'atro materiale richiesto, al Direttore Garzillo.
Per cui anche questo materiale è uscito dalla Soprintendenza Regionale.

C'è da dire che, nell'articolo di S&L vengono prodotte prove documentali che, fatti alla mano (relazioni tecniche) ridimensionano di molto l'articolo di Franceso Erbani di Repubblica in cui si parla di un sacco di cose (peraltro falsate) ma non esiste alcun riscontro documentale di quanto affermato.
Viene da pensare, leggendo il tono abbastanza imperioso delle richieste di Garzillo nonchè dalla minuzia dei particolari richiesti una ricerca di "pelo nell'uovo" a tutti i costi, quasi a voler trovare per forza un qualsiasi appiglio per far scattare l'accusa di inadempienza, cosa invece detta a gran voce nell'articolo di Erbani.
Si potrà pensare che, il Soprintendente Regionale, preso dall'ansia del verdetto del Consiglio di Stato, abbia voluto avere sottomano un quadro completo della situazione.
Però si può anche pensare che questo quadro completo servisse anche a supportare l'intervento di Francesco Erbani di oggi nell'ambito della manifestazione di Festarch in cui l'Arch. Garzillo è invitato come relatore (casualmente lo sponsor esclusivo di questa manifestazione è la Regione Sarda e la manifestazione è stata fortissimamente voluta dal Presidente Soru).
Certo che dà da pensare la facilità con cui escono certi documenti, sembra proprio che sia tutto organizzato ad arte e faccia tutto parte di una campagna le cui mire, guardando bene, non sono poi così tanto nascoste.
Preso da un'irrefrenzabile curiosità di sapere chi è l'Arch. Garzillo, ho fatto alcune ricerche in rete ed ho trovato parecchio materiale di consultazione, soprattutto nell'archivio de "Il Resto del Carlino" di Bologna ed in alcune trascrizioni parlamentari della 13ma e 14ma legislatura.
Giusto per evitare di voler strumentalizzare l'esito di queste ricerche non ne pubblico i risultati (cosa che sarebbe comunque chilometrica) ma vi invito a farle voi stessi e trarne le debite conclusioni.
La cosa che i ha colpito di più è stato che il suo nome spesso compare insieme a quello di Italia Nostra.
Altra coincidenza.

L'articolo di Sardegna e Libertà con gli annessi allegati lo trovate qui:

http://www.sardegnaeliberta.it/?p=1132

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