Tuvixeddu: Tombe & Buchi
In tutto questo parlare di tombe il cui bilancio numerico lievita da articolo ad articolo ci si dimentica volutamente di specificare un particolare fondamentale: l'equazione una tomba un buco (detto brutalmente) è assolutamente falsa.
Cercherò di spiegarvi in maniera comprensibile come funziona la cosa.
La prima cosa da capire è il fatto che le sepolture sono, nella stragrande maggioranza dei casi, stratificate, ciò vuol dire che veniva scavato una fossa in cui veniva seppellita la persona. Col passare del tempo, sempre nella stessa fossa ne veniva seppellita un'altra e così via. Si ha così una stratificazione di sepolture che insistono nella stessa area (una sopra l'altra, per intenderci).
Ovviamente quando un archeologo scava e trova una sepoltura, libera tutto il terreno per recuperare i resti, se poi sotto se ne scopre un'altra, si procede allo stesso modo e così via sino ad arrivare al punto in cui, continuando a scavare non si trova più nulla e si arriva alla parte, definita sterile.
E' facilmente comprensibile quindi che, scoprendo una sepoltura sotto un'altra (per ovvie ragioni fisiche) lo spazio fisico della precedente non esiste più, esiste, alla fine, solamente lo spazio fisico dell'ultima sepoltura (la più profonda) per cui, dal punto di vista visivo noi vedremo solamente un unico buco in cui esistevano due o più sepolture stratificate.
Quindi se, ad esempio, si contano 30 tombe, noi visivamente vedremo 6/7 buchi nel terreno e non 30 come ci si potrebbe aspettare; questo perchè si ha sempre a che fare con sepolture stratificate.
Una delle ragioni per cui si viene tratti in inganno è che, per la nostra cultura, in un cimitero (perchè di cimiteri si tratta) si scava un buco per una sepoltura e non esiste la sepoltura stratificata (a meno non si tratti di loculi).
Quindi risulta naturale quando si dice che sono state rinvenute 30 tombe, cercare visivamente 30 buchi per terra.
Una volta capito questo meccanismo si arriva a capire che questa "illusione concettuale" viene sfruttata in malafede per far sembrare all'opinione pubblica una cosa che non esiste, ovvero un numero di buchi nel terreno pari al numero di tombe che si dichiara siano state trovate.
Inoltre, sempre giocando in malafede sulla scarsa conoscenza che può avere il cittadino medio su queste cose, non si spiega esattamente cosa rimane visivamente del luogo ove vengono rinvenute le tombe (o sepolture) una volta che vengono rimosse le ossa e gli oggetti.
Rimane un anonimo buco per terra.
Questo è per quanto riguarda le tombe rinvenute negli strati di terra. Diversamente, per quanto riguarda quelle scavate nella roccia (tombe puniche e romane), queste vengono conservate perchè esiste un supporto che permette la conservazione (la roccia). Anche qui succede che nella stessa fossa vengano rinvenute più sepolture quindi vale lo stesso discorso concettuale.
Quindi la prossima volta che leggerete di un certo numero di ritrovamenti, ricordate sempre che non vanno mai visualizzati mentalmente lo stesso numero di buchi.