Tuvixeddu: Accanimento terapeutico o resa dei conti?
Ci risiamo: la guerra di Tuvixeddu riprende.
Il Governatore Soru ha deciso che, comunque, metterà i vincoli sul colle ed il suo braccio destro (?), l'Assessore M.A. Mongiu si è prodotta in una splendida performance mediatico-aritmetica passando dalle 400 tombe mancanti (ci sono ma forse nessuno glielo ha comunicato) ai 1000 ritrovamenti (però nell'arco degli ultimi dieci anni). Non c'è che dire: una notevole mossa mediatica (si sa, più è alto il valore numerico assoluto, più è sensazionale l'affermazione).
Ma, al di là delle dichiarazioni si intravedono delle crepe sempre più vistose in questa ripresa della guerra.
Innanzitutto iniziano a sorgere dei dubbi sul perchè tanto accanimento per vincolare il colle mentre l'area di Santa Gilla è stata data, per così dire, in pasto ai costruttori nonostante la sua valenza storico-archeologica ed il fatto che queste perplessità siano state sollevate da un'associazione ambientalista (folgorata sulla strada di Damasco?) la dice lunga sul fatto che il sano germe del dubbio stia iniziando a dare i suoi frutti.
Inoltre non risulta ancora ben chiaro cosa debba essere protetto nell'area in sui dovrà edificare Coimpresa: si tratta di un'area assolutamente sterile, il cui stato attuale è stato abbondantemente documentato. Soltanto perchè è a ridosso dell'area archeologica?
Mi sembra proprio che tutelare il nulla sia una mossa alquanto stravagante, a meno che sotto questa manovra non si celi qualcos'altro.
L'ipotesi non è tanto fantascientifica come potrebbe sembrare se andiamo ad analizzare altre città che sono piene di siti archeologici come Roma e Milano.
In queste città (come tutte, d'altronde) l'espansione edilizia è d'obbligo ed ultimamente le amministrazioni, trovandosi alle prese con delle scoperte di nuovi siti archeologici hanno cercato, come si suol dire, di salvare capra e cavoli proteggendo le parti che avevano una reale valenza storico-archeologica e rendendo possibile l'edificazione nelle immediate vicinanze.
Prendendo anche questi esempi viene da pensare che, dal punto di vista della tutela esistono due pesi e due misure, infatti non penso che gli amministratori di città quali Roma o Milano siano in gara per vincere il premio Attila 2008.
Sembrerebbe quindi che su Tuvixeddu, la RAS stia operando (ad essere buoni) una sorta di "accanimento terapeutico" su parti del colle archeologicamente irrilevanti, nel senso che si vogliono proteggere zone in cui non c'è nulla e, dato che proteggere un'area ha un suo costo, questo è giustificato se si deve proteggere qualcosa che esiste, diversamente è solo uno spreco di denaro bello e buono. Ma trattandosi di soldi nostri la cosa sembra irrilevante.
A meno che non si voglia dare ancora retta (dopo tutte le smentite ricevute) alle favolette che raccontò la mitica commissione del Colle (abbondantemente bastonata da due sentenze) che ha basato l'apposizione dei vincoli su cartografie e stato dei luoghi residenti unicamente sui libri di storia ed assolutamente scollate dalla realtà (leggere attentamente le sentenze).
Certo che, osservando dal di fuori questa vicenda oggi, visto l'accanimento, si ha l'impressione più di una resa dei conti (per motivi ignoti o quasi) che di una tutela doverosa di un luogo, tutela che comunque andava bene come era stata congegnata.
Il fatto che somigli ad una resa dei conti balza agli occhi venendo a conoscenza che la "colpa" del pasticcio delle tombe (scomparse, non tutelate, fate un po' voi) è responsabilità dell'ex Soprintendente Dott. Santoni che, guarda caso, votò contro l'apposizione dei vincoli nella commissione istituita dalla RAS e cassata, sia dal TAR che dal Consiglio di Stato. Coincidenza?
Però adesso si muovono anche i partiti politici, per l'esattezza il PD, a sostenere i nuovi futuri vincoli sul colle voluti dal Governatore Soru.
Non è che il PD sta ricambiando il favore di aver licenziato il Direttore dell'Unità Padellaro ed averlo sostituito con un nome gradito al partito?
Il proprietario de l'Unità è il Dott. Renato Soru (i soldi sono i suoi ergo il giornale pure). Coincidenza?
Un amico investigatore sostiene che due coincidenze diventano un fatto.
Sarà vero?
1 commento:
Una coincidenza è una coincidenza. Due coincidenze sono un indizio.
Tre coincidenze sono una prova.
Agatha Christie.
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