14 settembre 2007

Furto d'autore - Commento

Confesso che il contenuto della mail di Masoero & De Carlo mi ha preso un attimo in contropiede.
Non tanto per il suo contenuto intrinseco, peraltro molto inquietante, bensì per il messaggio insito.
Iniziano a scoperchiarsi pentole che sino ad oggi sembravano sigillate e da esse trascimano verità molto scomode e, sopratutto, chiavi di interpretazione che, per alcuni, ridisegnano la storia di Tuvixeddu e per altri, confermano i sospetti espressi a mezza voce perchè non suffragati da fatti.
Tirando un bilancio da gennaio ad oggi, salta agli occhi che in quella che ho sempre ritenuto "la battaglia di Tuvixeddu" si stanno delineando vincitori e vinti (la classifica è, ovviamente, momentanea aspettando la sentenza del TAR).
A maggio scrivevo che si stava mettendo a tacere tutta la vicenda ed avevo ragione.
E'il come tutta la vicenda sia caduta nell'oblio che da da pensare.
I paladini (autodichiaratisi) di Tuvixeddu, piano piano, sono uscite di scena prendendo le distanze dalle dichiarazioni infuocate di qualche mese prima e sono svaniti nel nulla.
Alcuni hanno tentato la strada politica (elezioni comunali in Sardegna), alcuni hanno avuto dei contratti di consulenza piu' o meno importanti nelle varie amministrazioni, qualcuno è finito in RAS con compiti politici importanti; insomma, oggi hanno tutti qualcosa da fare di piu' importante.
Curioso.
C'è anche chi (Masoero & De Carlo) si sono visti, in pratica, copiare il loro progetto e vederselo riproposto da un luminare del settore (rigorosamente straniero se no non fa chic) e vederselo strombazzare sui media come l'unico progetto (valido?) su Tuvixeddu.
Viene da chiedersi come abbia fatto il megarchitetto straniero a redarre un progetto che ad altri è costato anni di lavoro in pochissimi mesi: o gli architetti nostrani sono degli scansafatiche e quelli stranieri degli stakanovisti oppure viene da pensare che sia stato copiato da qualche parte.
In un post dal titolo "Tuvixeddu ringrazia" in data 20/07/07 ho scritto la seguente frase:
"Tutti in fila con la mano tesa (e progetti in tasca)....."
Quelli che non hanno adottato questa politica sono stati emarginati senza avere la possibilità di poter continuare a dire la loro pubblicamente.
Cosa normale in un paese in cui il potere ha la capacità di gestire anche i mezzi di informazione tradizionali.
Per quanto questa vicenda sia indigesta ed amara è bello vedere che non tutti si svendono per un piatto di lenticchie.
Esiste ancora una dignità umana e professionale che trascende dai meri interessi di bottega, ed è per difendere e tutelare queste persone che ci si batte.
Io almeno ci provo.
E voi?
SeuDeu

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