05 giugno 2008

Nuraminis - Le favette alla Bizantina

Non si finisce mai di stupirsi.
L'amico Giorgio, che è diventato il mio"occhio sul mondo", reduce dall'ennesima passeggiata a Su Nuraxi (che vi racconterò quanto prima) continua ad imbattersi in una marea di vestigia antiche, ai più sconosciute.
La cosa incredibile è che tutti i siti archeologici sull'agro di Nuraminis sono stati catalogati anni orsono dalla Soprintendenza Archeologica di Cagliari per conto dell'Amministrazione del Comune di Nuraminis e poi dimenticati.
Esiste anche un sito internet (lentissimo) dove sono descritti parte di questi siti archeologici con addirittura i percorsi da fare per poterli visitare.
Purtroppo questo sito web è praticamente irraggiungibile nel senso che ci si arriva (forse) solo dopo una ricerca su Google sapendo quello che si cerca (oppure per sbaglio).
Per il resto non esiste neppure uno straccio di cartello che indichi l'ubicazione, si va per sentito dire o, se preferite, all'avventura (magari chiedendo informazioni a pastori o agricoltori nelle campagne).
E' incomprensibile.
In un periodo dove i posti di lavoro scarseggiano e l'economia è asfittica, l'avere tanto ben di Dio archeologico è un po' come aver fatto 6 al Superenalotto.
Valorizzati come si deve questi siti possono portare molti posti di lavoro (cantieri di scavo) e tanto turismo, quindi un incremento economico del paese, cosa che, di questi tempi, non è da buttare via.
Ma questo sarà oggetto di un prossimo articolo.
Torniamo ai nostri siti e ad uno in particolare: la tomba bizantina del VII-VIII secolo, preziosissima e fatta anche oggetto di studi e (se non ricordo male) parzialmente restaurata, attualmente si trova sotto una piantagione di fave.
Invece il pozzo sacro di Santa Maria adesso ha cambiato professione: attualmente fa la discarica abusiva.
Ma si può?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Senza nulla togliere a quelli che ci lavorano.. avevo allora un pò di ragione ad avercela con le Soprintendenze?!
Questo articolo evivenzia bene ciò che voglio dire sui siti in abbandono. Complimenti!

Seudeu ha detto...

La Soprintendenza di solito fa le cose bene ma in questo caso sto preparando un bel martellone (e non solo per loro).
Abbi pazienza e ne leggerai delle belle su questa storia.

Seudeu ha detto...

Per correttezza c'è da dire che, comunque il lavoro della catalogazione è stati fatto dalla Soprintendenza (idem lo studio della tomba) ma non è loro il compito di valorizzare il bene, spetta ad altre strutture (Comune & Regione), quindi, almeno su questo versante non si può dire nulla alla S.A., i loro compiti sono di tutela e studio non di valorizzazione. Per capirci, se viene lasciato andare in malora un bene loro, al massimo possono segnalare all'autorità competente il problema ma poi finisce il loro compito. Oltrepassare certe competenze si chiama abuso di potere (lo dice la legge). Che poi le leggi siano assurde, questo è un altro discorso.